Probabilmente l’origine ed il perchè della vita sono gli argomenti più dibattuti della storia dell’uomo, per alcuni si tratta di un miracolo, per altri di una reincarnazione, per altri ancora un’illusione. Noi cercheremo di capire come la scienza e la medicina descrivono questo straordinario fenomeno, la fecondazione. Intraprendiamo un viaggio appassionante ed affascinante, di impareggiabile bellezza.
La fecondazione consiste nell’unione del gamete maschile, lo spermatozoo, col gamete femminile, ovvero l’ovulo. Gli spermatozoi vengono rilasciati dall’uomo all’interno dell’apparato genitale femminile attraverso l’eiaculazione. L’eiaculato maschile, un liquido lattescente detto sperma, contiene circa 300 milioni di spermatozoi, tuttavia il 99% del volume dell’eiaculo è costituito dai liquidi prodotti dalle ghiandole accessorie, come la prostata e le ghiandole seminali. Queste secrezioni hanno la funzione di favorire la motilità degli spermatozoi, assicurarne il nutrimento e la sopravvivenza all’interno dell’ambiente acido della vagina.
Dopo l’eiaculazione gli spermatozoi iniziano un lungo viaggio che li porterà verso l’ovulo, annidato in una delle tube di Falloppio, il condotto che collega utero ed ovaio. Questo viaggio è tutt’altro che semplice, tanto che la stragrande maggioranza degli spermatozoi muore ancor prima di aver visto la propria meta. Tra gli ostacoli principali per gli spermatozoi troviamo il muco cervicale, una secrezione uterina che intrappola gli spermatozoi non ancora maturi, meno forti o con caratteristiche comunque sfavorevoli.
Gli spermatozoi che sopravvivono continuano il loro viaggio, risalendo l’utero, spinti non tanto dalla forza della loro propulsione, quanto dalla contrazione della muscolatura che riveste le vie genitali femminili. La loro velocità di avanzamento è piuttosto bassa, pari a circa 15 centimetri all’ora (l’utero è lungo circa 6-9 cm e le tube uterine una decina di cm).
Gli spermatozoi possono rimanere vitali nelle vie genitali femminili per circa 4 giorni, al contrario l’ovulo una volta espulso dall’ovaio (ovulazione, processo che avviene il 14° giorno del ciclo mestruale) sopravvive per circa 24 ore, per cui la fecondazione avviene di solito il giorno stesso od il giorno successivo all’ovulazione.
L’incontro tra i due gameti avviene nella porzione ampollare delle tube di Falloppio e, nonostante i milioni di gameti maschili in gioco, solo l’1% riuscirà ad entrare nelle cervice, e solo uno riuscirà a fecondare l’uovo.
Una volta raggiunto l’obiettivo gli spermatozoi si ritrovano davanti ben 2 barriere: la corona radiata e la zona pellucida. La corona radiata è una membrana abbastanza labile che viene superata facilmente dallo spermatozoo andato incontro a capacitazione, un processo che consiste nella rimozione di alcune proteine dalla membrana plasmatica dello spermatozoo e proteine del plasma seminale.
Superato quest’ostacolo per lo spermatozoo si prospetta un avversario ben più temibile: la zona pellucida, un guscio di glicoproteine che circonda l’oocita. Per poter superare questa barriera gli spermatozoi rilasciano enzimi litici contenuti nell’acrosoma, una sorta di vescicola situata sulla testa dello spermatozoo, ed infatti questo processo è detto reazione acrosomale.
L’ultimo passaggio è la fusione delle membrane cellulari dei due gameti, processo importantissimo perchè induce svariati processi:
- stimola l’oocita a completare la seconda divisione meiotica,
- innesca una reazione chimica, chiamata reazione corticale, che impedisce la fecondazione dell’ovulo da parte di altri spermatozoi (impedisce la polispermia)
- stimola l’attivazione metabolica dell’oocita
- permette la creazione di un canale che permetterà ai due nuclei di venire a contatto e fondersi
Alla fine di questo viaggio ci aspetterà lo zigote, la nuova cellula che origina dell’unione dei gameti: questa ha 46 cromosomi di cui 23 di origine paterna ed altrettanti di origine materna. A questo punto lo zigote inizierà a viaggiare verso l’utero, compiendo nel frattempo tutta una serie di divisioni mitotiche processo noto come segmentazione. Ma questa è un’altra storia.