Prende considerevolmente piede in Europa ed in Nord America la pratica, per quanto antica, dell’allungamento chirurgico del pene. Rispetto al passato pare che le problematiche di natura psicologica legate alla sessualità nell’uomo siano vissute in maniera più accentuata e, talvolta, esasperate in rapporto alla vera natura del problema. I presunti “difetti” del nostro corpo rivestono una grande importanza, tanto da determinare nell’uomo grosse difficoltà nell’accettazione di sè stesso.

La lunghezza del pene umano varia da uomo a uomo, facendo registrare medie diverse nelle diverse aree geografiche. Ad esempio si registra una media di 13 cm in California mentre la lunghezza si aggira intorno ai 17 cm nel bacino del Mediterraneo. Per persone il cui pene in erezione ha una lunghezza maggiore di 7 cm l’intervento di allungamento ha il solo fine estetico, al contrario se le dimensioni in erezione non superano i 7 cm, condizione nota come microfallia, l’intervento non ha solo finalità estetiche ma anche funzionali.
L’intervento di allungamento viene eseguito solo su uomini non affetti da patologie a carico dell’apparato urogenitale e viene considerato oggi un intervento di day surgery, tanto che i pazienti vengono dimessi in giornata a poche ore dall’intervento. L’anestesia solitamente utilizzata è quella peridurale, ma si può ricorrere anche a quella generale se necessario.
L’intervento si svolge in 3 passaggi:
- Incisione cutanea, molto breve e che rimarrà nascosta tra i peli del pube
- Incisione del legamento sospensore del pene che ancora la parte nascosta del pene alle ossa bacino. La sua sezione comporta uno “scivolamento” in avanti della porzione interna del pene, con conseguente aumento in lunghezza della parte esterna, cioè quella visibile. L’entità dell’allungamento ottenibile dipende in buona parte dalla consistenza di questo legamento sospensore. Vi è infatti un rapporto di proporzionalità diretta: più il legamento è sviluppato, maggiore sarà il risultato in termini di aumento di lunghezza. Sfortunatamente, non è possibile sapere con precisione prima dell’intervento la reale consistenza di ogni singolo legamento, perché è situato in profondità (quindi non palpabile) e nascosto in buona parte dall’osso pubico (e quindi non visibile con ecografia). Inoltre, così come per altri distretti corporei, vi è una certa variabilità di consistenza tra individuo e individuo, che rende difficile poter effettuare una previsione prima dell’atto chirurgico stesso. In linea generale, l’incremento ottenibile con questa singola metodica può variare tra i 2 e i 4 cm.
- Si conclude con una plastica cutanea che permette di modellare la cute del dorso del pene allungato
L’intervento di allungamento del pene, tuttavia, rimane ancora molto discusso. Certamente i metodi si sono stati raffinati nel corso del tempo ed i rischi di complicazioni si sono abbassati notevolmente ma comunque ancora esistenti. Per quanto riguarda gli effetti indesiderati più comuni dopo l’intervento, come conseguenza all’assenza o allo spostamento dei legamenti di sostegno, il pene eretto punterà verso il basso. Può succedere che per lo stesso motivo inoltre peggiori la sensibilità o la capacità di erezione, ma va detto che sono complicazioni lamentate solo da una piccolissima percentuale dei pazienti. I chirurghi plastici assicurano che questa pratica non influenza in alcun modo nè la potenza sessuale nè la libido, anche se l’attività sessuale potrà essere ripresa solo ad un mese dell’intervento.
Per concludere, un pensiero al portafogli: questo intervento, come già detto ormai molto comune, viene praticato nei centri di chirurgia plastica ed estetica, con un costo che si aggira intorno ai 4500-5000 euro.