CASO
Anamnesi | Un ragazzo di 22 anni d’improvviso mentre è a casa inizia ad accusare una strana sintomatologia. Avverte mialgia e atralgia, ha rinorrea ed è inappetente. A questi sintomi si associa un’irregolarità dell’alvo cui seguono 3 scariche diarroiche. Ad esse fa seguito un picco febbrile che si stabilisce su 38.5°C. Il ragazzo chiama immediatamente il suo medico curante che imposta subito una terapia antibiotica empirica. Risolve così la sintomatologia intestinale ma resta piretico e rinorroico. Cosa può soffrire il ragazzo?
SOLUZIONE
Diagnosi | Influenza
L’influenza è la più semplice ma anche la più comune virosi stagionale del mondo Occidentale. E’ causata da un ortomixovirus di cui sono state identificate tre specie e cioè l’influenzavirus A, B e C. L’influenza A è un’antropozoonosi che si contrae da numerosi animali domestici come polli oppure suini (influenza aviaria, suina etc.). L’influenza A è l’influenza più comune ed è particolarmente importante nei sistemi segnalazione-notifica dell’OMS e delle sanità mondiali poiché, a partire dal caso indice, si procede all’isolamento del virus e l’elaborazione del vaccino stagionale ceppo specifico per i soggetti a rischio (immunodepressi, malati oncologici, bambini, anziani, coloro che vivono in comunità ristrette, nosocomi etc.). Il virus dell’influenza è infatti caratterizzato da due surface proteins, la Neuroaminidasi e l’emoagglutinina. Queste due proteine sono responsabili dei fenomeni di antigenic-drift e shift frutto della ricombinazione delle proteine suddette del capside virale ad ogni infezione. Non si conosce bene il meccanismo con cui questi fenomeni avvengono ma è certo che avvengono perlopiù negli ospiti animali. Questa è la ragione per la quale l’influenza A è più aggressiva e importante (non solo epidemiologicamente ma anche clinicamente) della B e della C. Queste ultime infatti sono solo a contagio interumano e non presentano i fenomeni di antigenic drift e shift della A. I farmaci a disposizione contro l’influenza sono di due tipi: inibitori della proteina M2 endosomale responsabile della spoliazione virale nonché dell’Emoagglutinina impedendo l’adesione e la penetrazione dell’ospite ovvero Amantadina e Rimantadina e gli analoghi dall’acido sialico cioè inibitori della Neuroaminidasi che impediscono il rilascio virionico ovvero Zanamivir ed Oseltamivir. Raramente accade che i soggetti abbiano bisogno di questi farmaci, specie se giovani, ma la loro somministrazione va presa in considerazione nei soggetti a rischio che contraggono l’infezione. Di norma però l’influenza è una malattia facilmente risolta dal sistema immunitario nel giro di 3-4 giorni che conferisce protezione per il resto della stagione fino all’arrivo di un altro ceppo