HIV – Passi da giganti sono stati compiuti dagli albori degli anni ’80 ad oggi. Dopo anni di studi si riuscì capire la ragione scientifica dell’immunodeficienza acquisita che colpiva certi soggetti ammalatisi come d’improvviso senza ragione e soprattutto senza molte speranze di sopravvivere.

Quella condizione clinica nota come AIDS conclamato è il frutto di una lunghissima sequenza infettiva del virus HIV 1-2 che può durare anche decine di anni in modo asintomatico configurandosi come un’ infezione latente.

La sintomatologia del contagio dell’HIV infatti, si compone di 2 momenti: l’infezione primaria (acuta) e quella secondaria  (cronica). Nell’infezione primaria il virus inoculato per via parenterale – sangue e liquidi biologici come sperma e difficilmente saliva – nell’organismo è riconosciuto dal sistema immunitario che attiva una risposta “anti-infettiva” tipica data soprattutto dal rilascio di citochine antivirali e proinfiammatorie (INF-alpha, beta, TNF-aplha, IL-1, IL-6 etc.) che si contraddistingue con una sequela sintomatologica a-specifica che annovera mialgia, astenia, sindrome simil influenzale, febbre e così via. Essa quindi è impossibile da riconoscersi – cosa che invece è molto facile con infezioni enteroemorragiche come quelle da Ebola.

Successivamente nel malato subentra una fase in cui il virus “si nasconde e scappa” dal sistema immunitario. Poco a poco depaupera l’organismo di linfociti T-Helper CD4+ (tutti i sottotipi) con azzeramento progressivo delle risposte adattative. In altre parole non è più possibile far fronte a qualsiasi risposta efficace ad un’infezione né innescare un’infiammazione.

Tale evento rappresenta l’AIDS conclamato: i T-Helper in questa condizione i arrivano ad essere inferiore a poche centinaia di cellule per mm3 di sangue.

Cos’è quindi un’immunodeficienza? E’ l’alterata capacità di risposta dell’organismo d’innescare una risposta immunitaria efficacie contro qualsiasi stimolo e può essere acquisita, come nell’infezione da HIV, oppure primitiva – genetica.

L’infezione da HIV oggi è un’infezione molto estesa e di difficile controllo. La malattia non da segni di sé (a parte l’infezione primaria che si è già detto sia aspecifica ed irriconoscibile) fino a che non insorge l’immunodeficienza. Ciò amplifica e non di poco il bisogno di istituire delle procedure profilattiche volte a diminuire il numero di nuovi contagi. Coloro che sono già infetti seguono un protocollo basato su una terapia detta HAART, un cocktail farmacologico fatto di inibitori analoghi nucleosidi e non della trascrittasi inversa virale, del pirofosfato e delle proteasi del virus.

La prevenzione, arma più potente che ci sia, resta la prima cosa da fare. Pertanto ecco un piccolo vademecum per dell’infezione da HIV, dalle misure anti-contagio:

  1. Evitare rapporti sessuali non protetti
  2. Evitare l’uso di siringhe o aghi non sterili
  3. Se HIV+ e puerpere istituire una terapia antiretrovirale profilattica per il feto e seguire un follow up dettagliato durante tutta la gestazione
  4. Se HIV+ seguire una terapia antiretrovirale PRIMA che ci sia AIDS conclamati
  5. In caso di sospetto contagio per pratiche non protette con individui possibilmente infetti fare accertamento diagnostico
  6. In caso di rapporti non protetti con persone note ammalate o uso di aghi non sterili e di forte sospetto fare test alla ricerca dell’HIV
  7. La negatività del test potrebbe non essere sufficiente ad escludere il contagio se è stato fatto prima del periodo della finestra diagnostica (7-10 giorni con i test di 3° generazione)
  8. In caso di positività del test il contagio è certo – a meno di rarissimi errori del laboratorio.
  9. Se positivi informare tempestivamente il proprio medico di famiglia, familiari, conoscenti, e parenti, qualunque persona con cui si abbia rapporti di convivenza o intimi che potrebbe a sua volta infettarsi.
  10. Se positivi non farsi prendere dal panico: si può vivere, e bene, con l’HIV se si seguono tutti i protocolli.

E’ in corso di sperimentazione un vaccino contro l’HIV. Ad oggi, 2014, buoni risultati sono ottenuti dalle scimmie infette da un virus cugino, il SIV (virus dell’immunodeficienza delle scimmie). Nessun risultato positivo è stato ad oggi riprodotto nell’uomo nei confronti di HIV1 e HIV2, i due ceppi noti di virus dell’immunodeficienza umana.

L’HIV sarà curabile. Ad oggi resta un virus trattabile, ottimamente trattabile.

Per capire i progressi della medicina nella cura all’AIDS consiglio la visione di “Dallas Buyers Club”, film tratto da una storia vera. Regia di Jean-Marc Vallée, è stato premiato agli oscar del 2013. Il film narra la storia di un texano malato di AIDS degli anni ’80, Ron Woodroof, che dopo aver scoperto di avere l’AIDS sarebbe diventato un’icona storica della lotta a questa malattia

Diagnosi di AIDS – Un delicato momento, ma sei tutelato! | http://wp.me/p50yx2-Oc

Dati Epidemiologici – I numeri sull’HIV ed i gruppi più esposti. | http://wp.me/p50yx2-NK

Terapia HAART – Un cocktail farmacologico che dà speranza. | http://wp.me/p50yx2-NX

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Redazione | Nato a Torre del greco il 27/03/1992 5°anno facoltà di medicina e chirurgia Federico II Napoli Appassionato di molte discipline diverse la medicina rappresenta sicuramente la più importante. Non disdegno alcun settore ma le branche che più mi interessano sono quelle della diagnostica clinica, della dermatologia, della ricerca oncologica, della farmacologia, della pediatria e della medicina interna. La mia idea di medico è quella di un lavoro di gruppo che possa essere parte di un team multidisciplinare ben strutturato che garantisca ai pazienti un iter di cura completo ed efficace. Spero un giorno di poter fare esperienze anche in zone di guerra specialmente in medio oriente magari con MSF o Emergency