CASO
Anamnesi |Un ragazzo californiano di 30 anni soffre da anni di depressione. Per far fronte alla sua malattia usa Fluoxetina. A questo si associa una certa psicosi e un disturbo di personalità. Inizia a fare uso di droghe di ogni tipo. In particolare inizia ad abusarne di una che gli procura narcolessia, anoressia, perdita di peso, ipertensione, aggravio dello stato depressivo, tachicardia, disfunzioni erettili, costipazione. Dopo un mese circa il ragazzo è trovato esanime dalla polizia all’interno della sua abitazione. I poliziotti trovano sul pavimento un contenitore con all’interno un miscuglio di compresse diverse per forma e colore e polveri di vario tipo. Alcune di loro all’esame tossicologico saranno identificate come cocaina, metanfetamina, metilfenidato, crack, crokodil, eroina, marijuana, mescalina. Quale tra queste sostanze è maggiormente responsabile della sequenza sintomatologica descritta all’inizio ? Come è morto il ragazzo ?
SOLUZIONE
Diagnosi | Metanfetamina e cocaina. Overdose da farmaci
L’overdose da farmaci in pazienti psichiatrici è un’evenienza non rara e di grande importanza sociale. Non è un caso che ad oggi l’uso di droghe leggere tra i giovani si è diffuso a macchia d’olio e che più della metà dei ragazzi occidentali hanno fumato cannabis già a 13-14 anni. Il problema delle droghe o meglio dell’abuso di farmaci è che esso ha effetti sia a lungo che breve termine. Gli effetti a breve termine sono generalmente quelli desiderati ed attesi dall’assunzione mentre quelli a lungo termine sono quelli da dipendenza che non raramente causano problemi gravi di salute, sia a livello del sistema nervoso centrale che a livello organico periferico. E’ nota ad es. l’associazione tra l’assunzione di cocaina e l’aumento di rischio di sviluppare fenomeni tromboembolici ed ischemia del miocardio con infartuazione, ictus e crisi anginose. Gli effetti delle sostanze dipende sostanzialmente dal loro meccanismo d’azione. Esistono sostanze il cui meccanismo d’azione si esercita prevalentemente come depressione del SNC (es. oppioidi come l’eroina) altre invece che lo ipereccitano (cocaina, anfetamine, allucinogeni come mescalina e così via). L’overdose da farmaci è definita come la condizione in cui la tossicità della sostanza, per questioni cumulative quantitative, diventa letale (ad es. over saturazione da parte degli enzimi microsomiali epatici e incapacità d’inattivare le sostanze). La sintomatologia del ragazzo del caso è una sintomatologia da ipereccitazione ortosimpatica dovuta principalmente alle anfetamine e alla cocaina. Difatti le anfetamine e la cocaina sono definite ortosimpatico mimetici indiretti poiché non agiscono direttamente sui recettori ortosimpatici adrenergici ma perlopiù aumentano la liberazione neurotrasmettitoriale nello spazio intersinaptico. La cocaina esercita questa azione mediante l’ inibizione dei trasportatori NET e DAT responsabili dell’uptake della noradrenalina e della dopamina dallo spazio intersinaptico con conseguente maggior concentrazione locale e maggior Bound recettoriale (teoria dell’azione di massa). Le anfetamine competono con le cromogranine per il legame con il neurotrasmettitore con spiazzo vescicolare e rilascio non quantale a livello del terminale (il trasportatore funziona in senso inverso). L’effetto a lungo termine di questa attività è la progressiva desensitizzazione recettoriale ed il depauperamento delle scorte presinaptiche del neurotrasmettitore che alla fine è depleto ed indisponibile. Ciò è responsabile degli effetti a lungo termine della cocaina e delle anfetamine che si manifestano con depressione grave, ipotensione, ansia, scialorrea, broncospasmo e tutte le altre caratteristiche di una sindrome ortosimpatico litica e quindi di contro parasimpatico mimetica (termine in questo caso improprio usato per rendere l’idea dello sbilancio a favore del parasimpatico). E’ altamente sconsigliato quindi l’uso di qualsiasi sostanza d’abusa, anche se occasionale, a causa degli innumerevoli effetti delle sostanze psicotrope