Molte sono le leggende che legano il Male e la genetica umana. Esiste davvero un gene capace di condizionare il nostro comportamento? È possibile prevedere la personalità di un individuo basandosi solo sul suo cariotipo? Esistono cromosomi ben definiti, capaci di condizionare in maniera determinante le nostre azioni?

La ricerca delle radici del male da sempre affascina l’uomo. A questo problema sono state date diverse risposte nella mitologia, nella religione, nella filosofia. Dal punto di vista scientifico esiste una base a tutto ciò? Oggi si preferisce parlare di fattori predisponenti, di correlazioni tra particolari fattori e reati. Quello che si sta studiando è la costituzione bio-psichica dell’individuo.

L’ipotesi di una possibile correlazione fra eredità e delitto, cioè l’esistenza di individui dotati geneticamente di una predisposizione al crimine, è da considerarsi impossibile poiché le due entità sono tra loro non confrontabili. La criminalità è un comportamento sociale, pertanto in relazione con il mutare della cultura e delle norme generali; i fattori ereditari sono invece immodificabili, poiché costituiscono la natura biologica del DNA, sono legati al patrimonio contenuto nei geni di ciascun individuo, che non è modificabile da norme sociali o comportamentali. Quindi, mentre i fattori biologici ereditari non si sono modificati e non si possono modificare in breve tempo, gli apprendimenti, le conoscenze, gli usi, i costumi si sono modificati.

E che dire, allora del genotipo XYY? Genotipo tristemente famoso poiché sono nate leggende sul suo presunto ruolo:  questa malformazione genica sarebbe la responsabile del comportamento violento di molti soggetti (La presunta tendenza criminale dei portatori di tale anomalia viene utilizzata come spunto nella trama del film Il gatto a nove code di Dario Argento). Fino a poco tempo fa, infatti, questa ipotesi godeva di molto sostegno da parte della comunità scientifica, che aveva studiato la presenza di tale anomalia nella maggior parte dei criminali e di persone con tendenza alla violenza (addirittura, si è sostenuto che questo particolare cariotipo fosse presente in criminali di spicco, come Hitler)

Alcuni autori hanno riscontrato, seppure in un numero limitato di casi, la presenza in soggetti criminali di un cromosoma Y soprannumerario: in questi soggetti è presente invece la normale coppia di cromosomi sessuali XY, un corredo cromosomico XYY. E’ stato inoltre osservato che i soggetti dotati del cromosoma in più erano dotati di statura superiore al normale, di intelligenza inferiore alla media ed anche di comportamento frequentemente violento. Da qui è derivata la suggestiva affermazione che l’anomalia cromosomica, determinando intensa aggressività e psicopatia, potesse essere considerata la base genetica della condotta violenta, traendosi anche conclusioni della non imputabilità dei portatori.

In realtà quando fu scoperto il cariotipo 47XYY, per un errore di campionamento, lo studio era stato effettuato nella popolazione carceraria e manicomiale, quindi si fu portati a pensare che il doppio cromosoma Y poteva essere associato ad una propensione criminale. Tuttavia utilizzando un campione più adeguato, si è potuto osservare come tale sindrome è invece diffusa in maniera omogenea nella popolazione, senza differenza di ceto, impiego, religione, appartenenza etnica.

Certamente tutti i soggetti che hanno aneuploidia dei cromosomi sessuali non hanno capacità intellettive paragonabili ai soggetti sani: spesso si rilevano difficoltà selezionate, cioè anche a parità di quoziente intellettivo, emergono problemi, ad esempio nell’area delle performance linguistiche, manifestabili con una ampia variabilità.

Per quanto riguarda il comportamento violento, effettivamente i maschi YY hanno qualcosa di anomalo nell’ambito del comportamento (un tempo si pensava avessero livelli di testosterone più alti della norma, ma questo è stato smentito), ma il loro tipo di comportamento violento (perché i comportamenti violenti non sono tutti uguali) è un comportamento violento che non si esplica mai contro le persone ma contro le cose, e che deriva da una intolleranza, una soglia più bassa allo stress emotivo. Un soggetto normale reagisce allo stress ignorandolo o ponendo una soglia più alta, i soggetti con cariotipo XYY hanno una soglia molto più bassa, quindi reagiscono negativamente (nella maggioranza dei casi) e scaricano il loro nervosismo sulle cose ma non sulle persone.

Non è ancora completamente possibile stabilire l’esistenza o meno del cromosoma del Male ma quel che è sicuramente certo è che il comportamento criminale può essere oggi visto come prodotto della predisposizione genetica e dell’ambiente in cui il soggetto vive.