L’LSD fu scoperto nel 1938 da Albert Hoffmann (Autore del libro “LSD, il mio bambino difficile”, in cui racconta le sue esperienza sotto l’effetto di questa droga), e da allora viene utilizzato da migliaia di persone come sostanza stupefacente in grado di generare un’amplificazione sensoriale ed una distorsione della percezione della realtà, arrivando, in alcuni casi a causare anche vere e proprie allucinazioni. Nel 2016, a ben 78 anni di distanza dalla sua scoperta, si sono scoperti i reali effetti che questa sostanza ha sul cervello, cosa c’è alla base del suo effetto psicotropo?

LSD

Il dietilammide-25 dell’acido lisergico (LSD) è una molecola di origine sintetica assunta di norma per via orale; la maggior parte della sostanza viene assorbita dalla lingua piuttosto che dallo stomaco (da qui l’assunzione leccando il retro di francobolli – blotter acid). La sostanza agisce sul sistema nervoso centrale e periferico, in particolare sul turnover della serotonina grazie all’azione sui recettori 5HT2. Di norma, i primi effetti della sostanza si notano entro 30-60 minuti dall’assunzione. Le esperienze con l’LSD vengono definite “trip” ossia viaggio: in particolare, quelle che causano forti reazioni avverse sono chiamate bad trip. La durata media di un trip si aggira intorno alle 6-10 ore, in alcuni casi delle distorsioni lieve, chiamate traces, scompaiono soltanto dopo il sonno.

Effetti

Dal punto di vista clinico l’LSD può indurre: perdita di consapevolezza e lucidità psicofisiche, contrazioni uterine, aumento della temperatura del corpo, elevati livelli di zucchero nel sangue, secchezza della bocca, accapponamento della pelle, diverse sensazioni della temperatura corporea, aumento del ritmo cardiaco, contrazione della mandibola, forte sudorazione, dilatazione delle pupille, produzione di muco, alterazioni del sonno.

Tra gli effetti psicotropi ci sono: alterazione della coscienza, euforia, perdita di consapevolezza e lucidità, riduzione dei riflessi psicofisici, alterazioni nella memoria a breve e lungo termine, sensazione di intensa beatitudine, emozioni amplificate (non alterate), allucinazioni geometriche, amplificazioni sensoriali, distorsione della consapevolezza del tempo, dello spazio e del sé, percezione intensificata di suoni, colori, odori e sapori.

Le recenti scoperte

Uno studio dell’Imperial College di Londra, condotto da Robin Carhart-Harris e David Nutt, ed in collaborazione con la Beckley Fundation, ha osservato per la prima volta gli effetti dell’LSD sul cervello umano attraverso una serie di esperimenti, il tutto pubblicato da “Proceedings of National Academy of Sciences”. Il team di ricercatori ha somministrato a venti volontari sani una dose da 75 microgammi della droga. Successivamente attraverso tecniche di imaging di ultima generazione (fMRI, Risonanza magnetica funzionale), in grado di mettere in evidenza le aree cerebrali attivate dopo l’assunzione dell’LSD, hanno osservato quali fossero gli effetti rispetto ad altri volontari che avevano invece assunto un placebo.

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“Abbiamo visto che tutte le aree che si sono accese, in più rispetto alle classiche come la corteccia visiva, hanno contribuito all’effetto visivo sotto LSD, anche quando i volontari avevano gli occhi chiusi. Normalmente il nostro cervello è costituito da reti indipendenti che svolgono funzioni distinte specializzate, come la visione, il movimento e l’udito, mentre sotto LSD queste funzioni diventano più integrate. In questo modo si viene a creare quell’effetto di ‘ego-dissoluzione’ che fa perdere il proprio normale senso di sé e lo sostituisce con una temporanea riconnessione con se stessi, con gli altri e con la natura” – (Dr. Carhart-Harris)

Secondo lo studio, questo effetto di “collaborazione cerebrale” sembra essere indice di una maggior integrazione tra i suoi diversi componenti. Secondo il responsabile dello studio, l’LSD altro non fa che ricordare al nostro cervello le dinamiche infantili, raggiungendo quindi stati di iperemotività ed una fervida immaginazione:

“Il nostro cervello diventa sempre più compartimentalizzato e costretto durante il passaggio dall’infanzia all’età adulta: diventiamo più concentrati e rigidi con il crescere. Durante l’effetto dell’LSD è come se ci dimenticassimo di essere cresciuti.” – (Dr. Carhart-Harris)

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Vicepresidente | Nata a Napoli il 25 Giugno 1992. Ho frequentato l'università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" laureandomi in Medicina e Chirurgia nel 2017. Attualmente sono una specializzanda in Ostetricia e Ginecologia presso l'Università degli studi di Torino. Mi occupo di coordinare la Redazione de "La Medicina In Uno Scatto", di cui sono anche Vicepresidente.