La polemica sull’utilità dei vaccini è ancora particolarmente accesa. Spesso dimentichiamo il perchè un presidio terapeutico sia stato inventato e quali siano i reali benefici che ne traiamo.
Questa serie di immagini vuole fornire prevalentemente un impatto visivo delle più comuni complicanze di patologie da cui, con la vaccinazione, ci si sarebbe potuti preservare.
ATTENZIONE, di seguito sono presenti immagini forti.
Fonti | (1) Istituto Superiore della Sanità, (2) VaccinarSì
1. Vaiolo

Dichiarato debellato dall’OMS nel 1980, non possediamo ancora una cura. La malattia scomparve grazie all’intensa campagna di vaccinazione, metodica in seguito sospesa poichè il virus è stato eradicato.
In foto osserviamo una paziente nello stadio terminale della patologia data dal virus Variola major: esordio con lesioni maculo-papulose cosparse su tutto il corpo, a diffusione centrifuga a partire dal volto e molto presenti sugli arti. Le lesioni evolvono in pustole ulcero-emorragiche accompagnate da febbre. Molti pazienti soccombono in questa fase.
2. Poliovirus

Poliomielite, grave malattia infettiva a carico del sistema nervoso centrale. Non esistono cure per questa malattia se non terapie sintomatiche.
Il virus causa la morte dei neuroni motori della corteccia cerebrale con conseguente atrofia dei motoneuroni spinali. Il risultato è una paralisi flaccida che, come si può osservare in foto, causa una gravissima paralisi flaccida. La foto, certamente datata, mostra un bambino posto nel “polmone d’acciaio”, macchina usata in passato per aiutare questi individui a respirare. Oggi sarebbero intubati nelle terapie intensive.
E’ di quest’anno la notizia divulgata dall’OMS che, grazie alle campagne di vaccinazione, il sierotipo 2 wild del Poliovirus è stato completamente eradicato.
Il problema è che vi sono altri sierotipi ancora in circolazione.
3. Rosolia

E’ una patologia prevalentemente dell’infanzia e nella maggior parte dei casi si manifesta con la tipica forma eritematosa.
Cosa succede se una donna incinta non vaccinata contrae il virus della rosolia? A seconda del periodo di infezione le sequele possono essere diverse: nel primo trimestre vi è sicuramente la possibilità di aborto spontaneo mentre, successivamente, aumentano le probabilità di concepire un bambino gravemente malato. I difetti più comuni sono a carico dell’occhio (cataratta prematura in foto), dell’orecchio, del cuore e del sistema nervoso centrale.
Esiste un vaccino che previene tutto ciò nel 95% dei casi e, si rende necessario ricordare, che anche per questo virus non esiste una terapia se non quella sintomatica.
4. Morbillo

“Tutti ci siamo fatti il morbillo, cosa ci potrà mai fare”
Bene, una complicanza molto rara del morbillo è la Panencefalite subacuta sclerosante che può comparire fino a 10 anni dopo l’infezione comportando gravissimi deficit neurologici. Faresti rischiare il tuo bambino?
Altra evidenza, spesso trascurata, è che il 30% dei casi di infezione da morbillo sviluppa complicanze come otiti, diarrea, encefalite acuta con convulsioni, coma e morte del soggetto.
Anche per questo virus esiste un vaccino e rientra di già nel calendario vaccinale standard.
5. Parotite

La parotite è una classica malattia dell’infanzia che, in un numero estremamente basso di casi, può dare complicanze come encefaliti, pancreatiti, otiti e meningiti.
Ma cosa succede se contraiamo questa patologia nella vita adulta? In circa il 30% di maschi adulti vi sono manifestazioni testicolari. La patologia si sviluppa come un’orchite infiammatoria che conduce atrofia testicolare e sterilità.
Esiste il vaccino ed ha un’efficacia pari al 95%, conferendo al soggetto un’immunità duratura nel tempo.
6. Meningococco

Nel 2-30% della popolazione il meningococco alberga in portatori sani a livello dell’orofaringe. La principale causa di contagio è la trasmissione interumana e, seppur esistano 13 sierogruppi, in Europa i più diffusi sono B e C.
Nel 10-20% dei casi l’infezione da meningococco si presenta clinicamente con ciò che vedete in foto: uno stato settico iperacuto. Nella maggior parte de casi questa manifestazione clinica è letale.
Esistono vaccini solo per alcuni sierotipi, fra cui il sierotipo C maggiormente diffuso nelle nostre aree geografiche.
7. HBV

HBV è virus a DNA facente parte della famiglia degli Hepadnaviridae. Se ne conoscono 6 genotipi e solitamente l’infezione decorre asintomatica nella maggior parte dei soggetti infetti.
Il problema? Circa il 10% degli adulti sviluppano un’infezione cronica e la percentuale aumenta con la diminuzione dell’età: i neonati hanno circa il 90% di possibilità di sviluppare un’infezione cronica. L’epatite cronica, seppur in un basso numero di soggetti, può portare a ciò che vediamo in foto: l’epatocarcinoma.
Il vaccino è sicuro ed efficacie. Se HBV può portare a Epatocarcinoma ed il vaccino previene HBV, allora possiamo considerare il vaccino un vero e proprio antitumorale.
8. Difterite

La difterite è una patologia ad eziologia batterica che, frequentemente colpisce le vie aeree superiori. Il responsabile è il Corynebacterium diphtheria, il quale produce una tossina causa di tutta la patogenesi.
Solitamente lo sviluppo della malattia comporta dapprima la comparsa di macchie visibili nell’orofarige – e contestualmente in laringe e trachea – poi queste evolvono in vere e proprie pseudomembrane che, in taluni casi, possono comportare asfissia.
Alcune complicanze della malattia sono certamente le miocarditi, sequele neurologiche ma, anche, nefrologiche.
Esiste un vaccino e solitamente è somministrato assieme a quello contro il tetano e pertosse. Attualmente la vaccinazione preventiva è la strategia migliore per il controllo della patologia.
9. Peumococco

Lo pneumococco è il “banale” batterio coinvolto nelle forme di polmonite comunitarie. Ma cosa succede se la patologia evolve e si rientra il quel 5% che le statistiche enunciano?
Lo pneumococco può essere causa di meningite batterica nel 5% della popolazione adulta, poichè nel 95% delle diagnosi, è implicato il meningococco. Ma, non solo. Lo pneumococco può esser causa di shock settico, broncopolmonite a focolai negli immunocompromessi, peritoniti ed artriti.
Esistono dei vaccini per i più comuni sierogruppi i quali prevengono senza dubbio la patologia. Nella foto osserviamo un’autopsia di un soggetto con meningite della base cranica, pensate si fosse vaccinato?
10. Tetano

Il tetano è una patologia causata dal Clostridium tetani, ha esordio acuto e, più breve è il periodo di incubazione, più grave è la malattia.
La patologia tetanica consta in una paralisi di tipo spastico che si propaga dall’alto verso il basso. Il sintomo più conosciuto in tal senso è il trisma riflesso, una contrattura spastica del muscolo massetere. Il paziente è sempre vigile ma assiste lentamente alla progressione degli spasmi che si manifestano come deficit della visione, deficit dei muscoli mimici, defici della deglutizione, fino ad arrivare al tronco. Qualora la patologia giunga a coinvolgere i muscoli intercostali il paziente muore per insufficienza polmonare acuta.
Espressione particolarmente grave è la malattia dei neonati di madri non vaccinate le quali, non avendo anticorpi, non possono conferire inmmunità al bambino. La forma che colpisce tali soggetti è estremamente grave e generalizzata. Conduce a morte.
11. Varicella

La varicella è una malattia causata da un virus, il Varicella zoster, della stessa famiglia dei virus che causano l’herpes labiale. E’ una tipica patologia dell’infanzia ed ha una elevata contagiosità.
In genere ha un andamento benigno, ma cosa succede se contratta da un adulto immunocompromesso? La varicella, da banale patologia, può condurre a forme particolamente severe come polmoniti e, le manifestazioni cutanee, possono aprire la strada a super infezioni batteriche. La riattivazione del virus, in soggetti debilitati immunologicamente, è particolarmente grave (come in foto) rispetto alla più comune manifestazione di riattivazione del virus chiamata volgarmente “Fuoco di Sant’Antonio”.
Esiste un vaccino e la sua efficacia è del 95% contro le manifestazioni gravi della patologia, del 70-75% contro manifestazioni lievi. Non solo, il vaccino comporta nell’adulto una riduzione delle possibilità di riattivazione del virus stesso e della nevralgia post-erpetica.