Cosa fareste se poteste assumere una pillola in grado di aumentare la memoria, la concentrazione e l’attenzione, tutto ciò nella quasi totale assenza di effetti collaterali?
Potrebbe essere il caso del Modafinil, un farmaco sviluppato alla fine degli anni ‘70 per il trattamento della narcolessia e di altri disturbi legati ad un’eccessiva sonnolenza. Dall’immissione in commercio non c’è voluto molto tempo affinché questo farmaco venisse utilizzato anche per impieghi non approvati, tra cui l’uso come “cognitive enhancer”, ovvero per migliorare le funzionalità cerebrali; solo recentemente però sono stati analizzati studi sui suoi effetti anche su una popolazione sana, senza problemi legati al sonno. I ricercatori dell’Università di Oxford hanno infatti preso in esame 24 studi effettuati tra il 1990 e il 2014 e dalla loro pubblicazione su European Neuropsychopharmacology si evince che il guadagno relativo all’assunzione del farmaco è evidente:

“più lungo e complesso è il compito richiesto ai partecipanti, maggiore è il contributo del Modafinil.” – (ricercatori dell’università di Oxford)

I pro

Cefalea, mal di stomaco e insonnia sono stati gli unici effetti collaterali rilevati nello studio, effetti collaterali presenti, tra l’altro, anche nel gruppo placebo.

“Il Modafinil potrebbe meritare il titolo di primo agente nootropico validato farmacologicamente” – (Dr. Anne-Katharine Brem e il Dr. Ruairidh Battleday, autori dello studio)

Ulteriori vantaggi dell’utilizzo del Modafinil sarebbero una ridotta possibilità di sviluppare dipendenza, almeno dal punto di vista biochimico, e un’apparente assenza di tolleranza; entrambi fattori che lo distinguono da tutte le precedenti sostanze nootrope (sostanze atte a supportare le funzioni cerebrali).
Sebbene non si conosca ancora l’esatto meccanismo d’azione del Modafinil, il Dr. Peter Morgan dell’Università di Yale ritiene che i principali sistemi interessati siano quelli della dopamina, della noradrenalina e dell’istamina concorrendo dunque a posticipare la sensazione del sonno e a mantenere la persona vigile e concentrata, addirittura anche maggiormente interessata all’azione svolta.

Esplicativa è l’esperienza di un ragazzo che, dopo l’assunzione del Modafinil, si è ritrovato a sistemare la libreria di iTunes per 5 ore prima di accorgersi di non essere sui libri.
Esplicativa è l’esperienza di un ragazzo che, dopo l’assunzione del Modafinil, si è ritrovato a sistemare la libreria di iTunes per 5 ore prima di accorgersi di non essere sui libri.

I contro

Naturalmente c’è anche il rovescio della medaglia.
Innanzitutto si tratta pur sempre di un farmaco e in quanto tale vi possono essere anomale risposte individuali al composto. L’FDA ha registrato rari, ma importanti casi di Eritema Multiforme, Sindrome di Steven-Johnson e Necrolisi Epidermica Tossica, queste ultime sono emergenze dermatologiche potenzialmente fatali caratterizzate da estese aree di erosione e necrosi che espongono a un elevato rischio di infezione, oltre a immettere in circolo tossine responsabili di danno a carico di numerosi altri organi.
Inoltre il Modafinil è un farmaco che richiede una prescrizione e per tanto i consumatori “ricreazionali” si affidano a siti Web, facilmente accessibili, che non offrono garanzie né sulla reale presenza del principio attivo né sull’utilizzo di particolari eccipienti. Si può dunque immaginare che oltre al rischio di spendere soldi per un prodotto che potrebbe non avere le basi per raggiungere gli scopi dell’acquisto al contempo ci si espone al rischio di possibili conseguenze in acuto o in cronico associate agli eccipienti; conseguenze che in caso di abuso avrebbero un rischio aumentato.
Infine, forse il dato più importante, è che mancano ancora studi sui possibili effetti a lungo termine. La neurobiochimica è un sistema finemente regolato e ancora in parte sconosciuto e una qualsiasi molecola introdotta dall’esterno potrebbe avere importanti ripercussioni sull’equilibrio e sull’adattamento di tale sistema. Secondo Barbara Sahakian, docente di Neuropsicologia Clinica all’Università di Cambridge, assumendo Modanifil a dosi sostenute per un periodo prolungato ci si potrebbe esporre ad alterazioni nella normale architettura del sonno e addirittura nei processi mnestici.

Se future ricerche dovessero escludere anche lo sviluppo di importanti effetti collaterali a lungo termine, bisognerebbe prendere in considerazione anche gli ovvi risvolti bioetici dell’utilizzo di queste “Smart Drugs”. In una società sempre più esigente, sempre più imperniata sul concetto di performance si dovrebbe rendere il Modafinil accessibile a chiunque o si dovrebbero tutelare gli studenti e i lavoratori non disposti ad assumerlo, etichettando dunque le “Smart Drugs” come doping cognitivo?

Fonti | (1) Modafinil (marketed as Provigil): Serious Skin Reactions; (2) Review of ‘smart drug’ shows modafinil does enhance cognition

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Redazione | Nato il 30/01/1993. Frequento l’Università di Modena e Reggio Emilia, Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia. Il mio campo di interesse sono le neuroscienze. “Better is possible. It does not take genius. It takes intelligence. It takes moral clarity. It takes ingenuity. And above all, it takes a willingness to try" - Atul Gawande.