L’essere umano è uno dei pochi animali a fare sesso per piacere, oltre che a scopo riproduttivo. Questo aspetto “ricreativo” spinge le coppie a ricercare nuove esperienze e nuovi giochi che possano stimolare ed eccitare se stessi ed il proprio partner. Una delle pratiche più comuni e sperimentate è proprio il sesso anale, che può essere vissuta come “trasgressione” nell’ambito della coppia eterosessuale, ed è un passaggio fondamentale nella vita di coppia degli omosessuali uomini.

La medicina in uno scatto si impegna da anni per cercare di sensibilizzare tutti quelli che ci seguono nei confronti della trasmissione delle MST, ma se un rapporto vaginale non protetto è così rischioso, cosa potrebbe succedere, da questo punto di vista, durante un rapporto anale non protetto?

Le malattie trasmissibili

I rischi che si corrono durante un rapporto anale non protetto sono pressocchè gli stessi di un rapporto vaginale: c’è la possibilità di contrarre qualsiasi malattia sessualmente trasmissibile attraverso il contatto tra le mucose genitali. Tra le più note, e temute, troviamo:

  • La gonorrea che può decorrere asintomatica, oppure può causare complicanze prostatiche o uterine, fino alla sterilità;
  • La sifilide, che attraverso i suoi stadi, se non curata può causare complicanze dermatologiche, cardiologiche e neurologiche molto molto serie, fino al famigerato tabe dorsale (mielo-meningoradicolite che interessa i cordoni posteriori del midollo spinale).
  • La clamidia, causa di uretriti, cerviciti e gravi complicanze fetali in donne infette.
  • L’HPV, responsabile di condilomi, verruche e primo nella lista dei responsabili del carcinoma cervicale (una delle prime cause di morte nelle donne al giorno d’oggi)
  • I virus epatitici B e C, trasmissibili soprattutto per via ematogena, responsabili di gravi danni epatici e predisposizione allo sviluppo dell’epatocarcinoma.
  • L’HIV, responsabile dell’AIDS, è sicuramente l’infezione che più spesso si correla ai rapporti anali, che causa una compromissione del sistema immunitario tale da causare la morte dell’individuo a causa dell’esposizione di infezioni che normalmente non sarebbero pericolose.

Perchè può essere pericoloso?

L’ano, anatomicamente, non è predisposto ad accogliere un pene. La sua struttura istologicamente è costituita da mucose più sottili di quelle vaginali, inoltre è sprovvisto dell’apparato ghiandolare che normalmente si occupa della lubrificazione della vagina e quindi della facilitazione del rapporto sessuale. Per questi motivi, sono molto frequenti le lesioni delle mucose, che possono favorire il contagio di malattie veneree, soprattutto quelle trasmissibili per via ematogena (AIDS, epatiti).

Questo non significa necessariamente che il sesso anale debba essere lasciato fuori dalle fantasie erotiche di una coppia: per proteggersi dai rischi di un contagio, basta utilizzare il preservativo, soprattutto quando il rapporto è tra due persone che non si conoscono, e di cui non si conoscono i precedenti partner sessuali. In non molti, però, sanno che sarebbe opportuno utilizzare preservativi adatti alla pratica: ci sono molte marche che ne producono di appositi, sottili ma resistenti e in grado di procurare una corretta lubrificazione, fondamentale per evitare le lesioni della mucosa.

Il lubrificante non è assolutamente un aspetto da sottovalutare, poichè l’anatomia dello sfintere anale e del pavimento pelvico in generale è complessa. Una disattenzione da parte del partner, o una penetrazione troppo violenta, potrebbe causare seri problemi di tono muscolare, predisponendo a patologie proctologiche come il prolasso anale. Con attenzione e delicatezza, questo è un problema che si può facilmente evitare.

Cosa non fare

La cosa più importante è non praticare sesso anale e successivamente vaginale. Questo poichè l’ampolla rettale, per la sua funzione fisiologica, accoglie il materiale fecale: è, quindi, un posto ad alta concentrazione batterica. La penetrazione vaginale, in seguito a quella anale, aumenta l’incidenza di candidosi ed altre infezioni. Raccomandiamo, quindi l’igiene tra un rapporto e l’altro, oltre l’utilizzo del preservativo.

A volte, l’eccesso di zelo giovanile può portare, nel tentativo di proteggersi, ad indossare due preservativi uno sopra l’altro. Sconsigliamo vivamente di farlo poichè l’attrito tra le due superfici di lattice aumenta il rischio di rottura, e di conseguenza aumenta il rischio d’esposizione alle infezioni che abbiamo precedentemente citato.

Nel caso in cui dovesse capitare di avere un rapporto anale non protetto o di rompere il profilattico durante la penetrazione, consigliamo sempre di rivolgersi il prima possibile a un centro specializzato o in ospedale: così che qualsiasi rischio di contagio venga preso in considerazione e, se necessario, si può procedere con delle terapie preventive.

Il Superpreservativo

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Vicepresidente | Nata a Napoli il 25 Giugno 1992. Ho frequentato l'università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" laureandomi in Medicina e Chirurgia nel 2017. Attualmente sono una specializzanda in Ostetricia e Ginecologia presso l'Università degli studi di Torino. Mi occupo di coordinare la Redazione de "La Medicina In Uno Scatto", di cui sono anche Vicepresidente.