Le persone anziane manifestano, a seguito di repentine variazioni della routine giornaliera o allontanamento dal luogo di vita abituale (es. ricovero ospedaliero), cambiamenti dello stato psicomotorio spesso erroneamente attribuiti ad una condizione di demenza, che porta a non riconoscere precocemente uno stato di disagio frequentemente ignorato.
Il delirium “crepuscolare”
Il delirium, viene definito come condizione clinica caratterizzata da un’alterazione acuta e fluttuante dello stato psichico, con perdita o modifica dello stato di coscienza.
È uno stato confusionale acuto che si sviluppa nell’anziano in modo rapido e principalmente nel tardo pomeriggio (ndr. per questo viene descritto anche come stato crepuscolare). Nella sua evoluzione produce un significativo declino dello stato cognitivo, percettivo, di coscienza e attenzione della persona.
Si distinguono principalmente tre tipi di delirium:
- Iperattivo – aumento dell’ attività psicomotoria;
- Ipoattivo – diminuzione dell’ attività psicomotoria;
- Misto – presenza alternante di aumento e diminuzione dell’ attività psicomotoria.
Il trattamento efficace consiste nell’identificazione precoce delle caratteristiche, ponendo particolare attenzione alla presenza e all’esordio improvviso di:
- Alterazione di coscienza;
- Disorientamento spazio-temporale e comparsa di allucinazioni;
- Modifiche della cognizione e percezione distorta della realtà;
- Alterazione del ritmo sonno-veglia;
- Pensiero disorganizzato, eloquio caotico e incapacità di riconoscere i volti familiari.
I principali fattori di rischio riscontrabili nella persona anziana che potrebbe manifestare una condizione di Delirium sono:
- Età avanzata;
- Deficit sensoriali e cognitivi;
- Demenza;
- Immobilizzazione;
- Disidratazione;
- Anomalie metaboliche;
- Ipotensione;
- Ipertermia;
- Poli-farmacoterapia.
Una strategia di prevenzione può essere evitare l’utilizzo di farmaci “a rischio” o, qualora fosse impossibile farne a meno, ridurne il dosaggio farmacologico. Stiamo parlando di medicinali quali: anti-colinergici, antistaminici, sedativi ipnotici, antipsicotici, farmaci cardiovascolari.
Come prevenirlo?
- Favorire un adeguata idratazione, monitorando il bilancio idro-elettrolitico e assicurando un adeguato stato nutrizionale della persona;
- Evitare l’ipossia;
- Trattare precocemente l’insorgenza di patologie acute, garantendo un’adeguata assistenza e gestione del dolore, se presente.
- Utilizzare delle tecniche di orientamento, rammentare alla persona il luogo in cui si trova, il giorno, la stagione e l’ora, tramite anche l’ ausilio di biglietti che la persona possa leggere con facilità;
- Rapportarsi con un tono di voce calmo e tranquillo, usando frasi brevi e semplici, porre oggetti familiari e fotografie vicino al comodino;
- Correggere la presenza di deficit sensoriali, favorire un ambiente illuminato e poco rumoroso al fine di aiutare la persona a non disorientarsi a causa del buio.
- Assicurasi la stabilità delle funzioni fisiologiche, monitorando i cambiamenti nei parametri vitali e nello stato psico-fisico della persona.
- Trattare lo stato di immobilità, utilizzando programmi per la mobilizzazione precoce da attuare tre volte al dì associati al minimo uso di presidi che ne limitano la realizzazione.
Quali sono le cause?
La neurofisiopatologia del delirium è determinata da un insufficienza cerebrale acuta e reversibile, provocata da una diminuzione del metabolismo ossidativo cerebrale, che causa una riduzione della sintesi dei neurotrasmettitori in particolare l’acetilcolina con conseguente riduzione della attività inibitoria cerebrale.
Il delirium può scatenarsi a seguito della presenza di malattie concomitanti ed è correlato a cause metaboliche, tossiche, infettive che possono causare la compromissione degli emisferi cerebrali con alterazione dei meccanismi di vigilanza del talamo e del sistema reticolare del tronco encefalico.
FONTI | IL DELIRIUM_head;(1)articolo1;(2)articolo2;(3)articolo3.nurse24;(4)Articolo4.msditalia