“La donna è il negro del mondo”
È da poco trascorso l’otto marzo, da sempre occasione per discutere della realtà delle donne e delle disparità che ancora, più o meno evidentemente, sussistono. Volendo rimanere distanti dalla solita retorica inconcludente che relega la donna ad un parte lesa inerme, persistono delle differenze oggettive dell’impatto che certe malattie hanno sui due sessi. In altre parole, ciò che per un uomo può essere un incidente, per una donna può essere una tragica rovina.
Le malattie tropicali “dimenticate”
Le Neglected Tropical Deseases (NTDs) sono un gruppo di malattie che hanno come unico carattere comune l’aspetto epidemiologico, ovvero di colpire la popolazione estremamente povera che abita le fasce tropicali e subtropicali.
Sebbene l’incidenza e la prevalenza siano drammatiche, l’opinione pubblica del primo mondo, che spesso indirizza la ricerca, non sembra considerare queste malattie una priorità assoluta.
L’ulcera del Buruli, l’echinoccocosi, la febbre Dengue, la filariasi linfatica, il tracoma e molte altre malattie invalidanti, deturpanti e spesso letali rientrano nelle NTDs. Si stima che un buon programma di prevenzione sarebbe, da solo, in grado di abbattere se non azzerare la loro incidenza e l’OMS si è proposta di sconfiggere almeno due NTDs entro il 2020.
Colpire dove fa più male
Essere donna è un fattore di rischio ed un fattore prognostico negativo per le NTDs per diverse cause:
- Il parto – il numero di gravidanze per donna è elevato. Lo stress psicofisico e il fisiologico calo della risposta immunitaria rendono la donna più suscettibile a contrarre una NTDs ed in maniera più grave. Le conseguenze sul feto possono essere letali e, in un ambiente spesso non medicalizzato, l’aborto è un ulteriore severo rischio.
- L’aspetto – in molte culture tropicali, la donna vale la sua bellezza e la sua aspettativa di vita è in funzione del matrimonio. Diverse NTDs sono deturpanti esitando in ulcere, cicatrici e deformità. Per una donna spesso questo comporta l’isolamento sociale che complica gravemente il decorso della malattia.
- Il lavoro – la maggioranza delle donne si occupa dei lavori di casa (es. lavare) ed è quindi a stretto contatto con l’acqua. L’acqua è spesso il reservoir dei microrganismi responsabili delle NTDs (come lo schistosoma). Inoltre le donne spesso si occupano di accudire i malati, essendo quindi esposte al fattore eziologico in ambienti chiusi e a stretto contatto.
Tra giustizia e uguaglianza
La parità dei sessi non necessariamente deve essere interpretata come “essere uguali identici” ma, come in questo caso, andrebbe tutelata una realtà che per motivi socioculturali subisce un danno doppio: la malattia biologica e la malattia del contesto. Per quanto gli uomini si ammalino e muoiano come le donne, il vissuto della stessa malattia non è uguale nei due sessi. Il discorso è estremamente ampio e multidisciplinare, ma, se inizia ad esserci grande attenzione per le “malattie dimenticate”, forse si parla ancora troppo poco delle “pazienti dimenticati”.
FONTI | WHO 1; 2; Biomedical centre