Operare piccoli cuori: le meraviglie della chirurgia fetale

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A 21 settimane di gravidanza il feto misura circa 15 cm e il cuore ha la grandezza di un’arachide. Fino a qualche anno fa operare il cuore di un feto sembrava un’impresa inimmaginabile. Due recenti casi di chirurgia fetale ci hanno mostrato che operare questi cuori in miniatura è possibile, e con un esito positivo.

Palloncini per cuori sottosviluppati

Gli interventi chirurgici per correggere la sindrome del cuore ipoplastico sinistro vengono di solito svolti dopo la nascita. Ma i medici del Nationwide Children’s Hospital hanno ritenuto di non poter aspettare questa volta e il 22 febbraio hanno operato il cuore di un feto di 29 settimane.

La sindrome del cuore ipoplastico sinistro è una cardiopatia congenita che rappresenta la più comune causa di morte per anomalie cardiache nel primo mese di vita. La parte sinistra del cuore di questi bambini non si sviluppa correttamente: le camere sinistre del cuore sono infatti troppo piccole per pompare il sangue. Se la sindrome è ben tollerata durante la vita fetale, diventa incompatibile con la vita dopo la nascita. Un tipico indicatore della sindrome è il restringimento della valvola aortica. Ma questa volta il caso era ancora più complicato dall’insorgenza di problemi alla valvola mitrale sinistra.

Il piccolo cuore del feto stava andando incontro ad insufficienza cardiaca e i fluidi stavano circondando il cuore e i polmoni. E’ stato allora che l’equipe ha deciso di operare direttamente il feto. La procedura, chiamata valvuloplastica aortica, consiste nell’inserire un minuscolo palloncino nella valvola aortica. L’apertura della valvola permette al ventricolo sinistro di pompare il sangue senza intoppi.

Con la guida di un ecografo, i chirurghi hanno inserito un ago attraverso l’addome della mamma, fino ad arrivare all’utero e raggiungere il cuore del feto. Attraverso l’ago è stato poi inserito il palloncino che ha permesso l’apertura della valvola aortica. La procedura ha avuto successo e i segni di insufficienza cardiaca sono scomparsi.

Un tumore grande per un piccolo cuore

Se accedere al cuore di un feto fino a qualche tempo fa sembrava fantascienza tenetevi forte, perché al Children’s Hospital di Philadelphia i chirurghi sono riusciti a rimuovere un tumore più grande del cuore stesso. Il cuore apparteneva ad un feto di appena 21 settimane e il tumore, un teratoma intrapericardico, stava schiacciando il piccolo organo.

Il tumore era talmente grande rispetto al cuore, che i medici hanno ritenuto fosse una questione di vita o di morte: operare era l’unica opzione per salvare la vita del bambino. Con un’anestesia generale, i chirurghi hanno hanno anestetizzato sia la madre che il feto. E’ stata poi fatta un’incisione nell’utero ed è stato risucchiato il liquido amniotico.

A questo punto il feto è stato ulteriormente anestetizzato in modo da essere pronto per l’operazione. Portando fuori le braccia del piccolo feto i medici si sono assicurati di poter accedere al petto e quindi di poter procedere alla rimozione del tumore. Il tumore è stato rimosso e la pagnotta è stata rimessa nel forno così che potesse cuocersi al punto giusto.

A. Le braccia del feto e il petto sono spinti verso l’esterno per permettere l’operazione. B. Il teratoma viene esposto delicatamente e viene rimosso. Rychik et al. Fetal intrapericardial teratoma: natural history and management. Am J Obstet Gynecol 2016.

Durante l’operazione il cuore del feto è stato costantemente monitorato attraverso l’utilizzo di un piccolo ecografo. Anche se i chirurghi non sono riusciti a rimuovere del tutto il tumore alla prima operazione, l’intervento ha permesso alla gravidanza di giungere al termine: il 21 dicembre 2016 la pagnotta era pronta per essere sfornata e il bambino ha visto la luce fuori dal grembo. Due settimane dopo il team di chirurghi ha rimosso la parte di tumore che era rimasta attaccata al cuore. Ora il piccolo paziente ha quattro mesi e sta bene.

Il feto è un mondo a se stante, un microcosmo in sviluppo collegato alla mamma che lo sta portando in grembo. Operare su un feto è rischioso sia per il feto stesso che per la mamma. Non è come operare su un adulto. I suoi organi sono piccoli e ancora non del tutto sviluppati. Il cuore, una piccola arachide nel suo petto, può portare difetti che possono impedire la vita nel mondo esterno. Ma ora possiamo dirlo senza dubbi: operare su piccoli cuori è possibile.

FONTI | Fonte 1, Fonte 2

Matteo Cavanna
Redazione | Nato a Belluno il 5/06/1990, ho studiato all'Università degli studi di Trento Scienze e tecnologie biomolecolari. Delle scienze biologiche mi appassiona tutto ciò che è afferente alla medicina. Microrganismi, cellule, cromosomi e geni sono il mio microcosmo. In che modo queste entità microscopiche influenzano ciò che siamo e il nostro stato di salute? Quale impatto possono avere sulla vita di tutti i giorni? Queste sono le domande che mi affascinano. Se anche tu sei curioso/a questo è il posto giusto :)