Sappiamo ormai da anni che il sole può essere nocivo per la pelle senza una buona protezione. Ma sappiamo veramente utilizzare in modo corretto le creme solari? Un nuovo di studio ci mostra che la maggior parte delle persone non ne fa un giusto uso.
Partiamo da una premessa: le creme solari non sono magiche e non esiste uno schermo perfetto.
Durante il periodo estivo siamo bombardati da pubblicità di flaconi colorati che promettono di proteggere la pelle dalle radiazioni nocive e garantiscono una bellissima abbronzatura. Ma è proprio così? In parte è vero, ma bisogna prestare attenzione.
La componente nociva dei raggi solari sono le radiazioni UV. Esistono due tipi di radiazioni ultraviolette: UVA e UVB.
Gli UVA rappresentano il 95% della radiazione ultravioletta che dal sole arriva sulla superficie della terra. Questo tipo di radiazione è presente tutto l’anno, anche nelle giornate nuvolose. Gli UVA penetrano profondamente nella pelle e scatenano la produzione di radicali liberi, per questo motivo concorrono all’invecchiamento della pelle. Sono le radiazioni emesse dalle lampade solari, responsabili delle tintarelle artificiali. Si ipotizza che queste radiazioni ultraviolette siano correlate al melanoma.
Gli UVB sono il restante 5% della radiazione ultravioletta che raggiunge la terra. Vengono ostacolati dalle nubi e da superfici come il vetro, ma possono penetrare lo strato esterno della pelle. Gli UVB sono i raggi che provocano la scottatura ed una esposizione eccessiva può concorrere alla comparsa dei tumori della pelle.
Una buona crema solare deve quindi proteggerci da entrambe la radiazioni, UVA e UVB. Le creme che possono dare una buona protezione sono quelle con SPF 30 o maggiore, in cui sia indicata anche una protezione ad ampio spettro, cioè una protezione contro entrambe le componenti dei raggi ultravioletti.
I ricercatori della University of Minnesota Medical School di Minneapolis hanno fatto un esperimento: hanno dispensato crema solare gratuitamente e poi hanno osservato l’uso che ne hanno fatto 2187 persone nelle successive 93 ore.
Hanno scoperto che solo un terzo delle persone spalmava la crema su tutta la superficie della pelle come raccomandato, e solo il 42 % l’applicava sulla faccia. Le estremità inferiori del corpo sono state praticamente ignorate, dal momento che solo il 6% ha applicato la crema in quell’area.
Tutti dovremmo utilizzare le creme solari, ad eccezione dei bambini al di sotto dei sei mesi. La loro pelle è molto porosa e quindi sensibile alle sostanze chimiche contenute in questi prodotti. Si consiglia di non esporli troppo al sole e di tenerli protetti dai vestiti.
Le creme solari hanno una scadenza. Inoltre, una volta aperte possono essere efficaci ancora per un anno.
Gli esperti raccomandano di riapplicare la protezione almeno ogni due o tre ore e ogni volta che ci si bagna, dal momento che non esistono creme completamente waterproof, ma solo prodotti resistenti all’acqua.
Se ci si sofferma un attimo a pensare è sconvolgente: il sole, la stella che permette la vita sulla terra, può essere anche terribilmente nociva per l’uomo. E’ estate, non dovremmo avere timore di avventurarci all’aperto alla ricerca di nuove esperienze o di un momento di relax.
Ma applicare una protezione solare è un atto che richiede una manciata di secondi, non dimentichiamocelo!
FONTE | Articolo originale