Quanto di vero c’è nell’ormai vintage conclusione che “maschi e femmine sono diversi”? Quanto lo siamo, e quanto no? E in cosa?
Qui nessuna pretesa allo scioglimento di un dubbio tanto antico quanto attuale, solo il risultato di uno studio portato avanti dalla NYU School of Medicine il cui risultato non risolve la questione, ma quantomeno contribuisce alla conoscenza scientifica del tema.
Ciò che emerge dallo studio è la diversa organizzazione dei centri di controllo del sesso e dell’aggressività tra topi maschi e topi femmine: i centri sono separati nella femmina ma uniti nel cervello del maschi.
Attuali conoscenze
Sia il controllo del comportamento sessuale che di quello dell’aggressività sono noti essere collocati nella porzione ventro-laterale dell’ipotalamo ventro-mediale (VMHvl).
Nel 2011, la ricerca che individuava con precisione questa regione come responsabile di numerose funzioni tra cui la combattività maschile, la temperatura corporea, la fame, il sonno, e alcuni livelli ormonali portava la firma di Dayu Lin, la stessa studiosa che ha firmato la ricerca pubblicata pochi giorni scorsi su Nature Neuroscience.
Tale regione anatomica ha la stessa collocazione sia nei topi che negli esseri umani.
Lo studio
Lo studio effettuato non è del tutto originale. In passato infatti è già stato tentato un lavoro analogo, tuttavia i topi allora utilizzati non riproducevano le condizioni naturali, trattandosi di ceppi di topi noti per la peculiare timidezza.
La novità del lavoro effettuato risiede dunque nell’aver scelto ceppi di topi caratterizzati da una spiccata aggressività. I topi femmina in esame son stati studiati separatamente a seconda non avessero ancora avuto rapporti sessuali e che avessero da poco partorito.
I modelli scelti sono stati sottoposti a numerose situazioni diverse: lotta per la difesa del territorio e per il cibo, accoppiamento, lotta per difendere i cuccioli; nel mentre son stati studiati sotto vari profili e con diverse tecniche i cervelli e le reazioni dei topini.
Si è notato che durante l’accoppiamento le cellule del VMHvl femminili attivate non corrispondevano a quelle attive in situazioni di combattimento; al contrario di ciò, si è osservato che nei maschi l’attività dei neuroni durante l’attività sessuale mostrava una importante sovrapposizione con l’attività neurale durante il combattimento.
I progetti per il futuro prevedono l’ottimizzazione delle tecniche di indagine ed il team è già pronto a indagare le origini biologiche di questi neuroni e soprattutto le motivazioni alla base del differente sviluppo organizzativo dei circuiti femminili.
I precedenti
Non è la prima volta che si osservano differenze di questo tipo, altri studi in passato hanno infatti focalizzato la propria attenzione sull’individuazione di differenze anatomiche, funzionali, strutturali tra cervello maschile e femminile.
Il numero dei neuroni è maggiore nei maschi, ma le connessioni sinaptiche sono più abbondanti nelle femmine, così come il peso medio del cervello maschile è maggiore di quello femminile (1350 g per il maschio contro i 1200 per la femmina).
Nelle femmine, tecniche di neuro-imaging hanno evidenziato una maggiore densità di neuroni e connessioni a livello della corteccia temporale, in aree implicate in funzioni linguistiche ed emozionali.
Una particolarissima altra differenza funzionale tra i due sistemi nervosi riguarda l’amigdala, organo da tempo considerato il centro anatomo-funzionale delle emozioni: nel maschio essa conserva le sue più ancestrali funzioni riguardanti l’aggressività mentre nella femmina la stessa struttura è più facilmente attivata da stimoli emozionali.
Il cervello è un organo tanto affascinante quanto complesso: questa complessità è frutto non solo dell’intricato intreccio di fibre nervose ma anche dei numerosissimi fattori, sia interni che esterni, che su di esso esercitano un certo controllo.
Pertanto, è errato negare l’esistenza di differenze tra maschi e femmine nella stessa misura in cui parlare di cervello maschile e femminile in modo assoluto è una pretenziosa generalizzazione che ci porterebbe ad ambigue ed errate conclusioni.
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