Superfetazione: una donna può restare di nuovo incinta durante la gravidanza

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Posso restare di nuovo incinta durante la gravidanza?

“Se ho rapporti al nono mese, nostra figlia può restare incinta alla nascita?”

“C’è il rischio di un effetto matrioska?”

Dubbi scientifico – esistenziali di tale portata fanno il giro del web e poi ritornano.

Nel caso di Jessica Allen e di suo marito Wardell Jasper, però, il dubbio è legittimo ed è diventato realtà. Sono, infatti, i protagonisti di uno dei pochi casi di superfetazione documentati finora nel mondo.

Dalla fantasia alla realtà il passo è breve, a volte.

E il tanto temuto “effetto matrioska”, oggetto delle domande poste sui più noti e fantascientifici siti dedicati all’argomento “Gravidanza e genitori”, ha ceduto il posto, nella realtà, al ben più credibile (seppur raro) fenomeno della superfetazione.

Superfetazione: definizione ed inquadramento

Si tratta del fenomeno per il quale, nella specie umana (molto raramente) e negli animali, in particolare i mammiferi (più di frequente), dopo la fecondazione di un ovulo e la conseguente formazione di un feto all’interno dell’utero, si verifica un altro ciclo mestruale (denominato ciclo estrale negli animali), con la successiva fecondazione di un altro ovulo.

Laddove – come raramente accade – il secondo embrione raggiunga lo stadio fetale, si verifica una gravidanza dizigotica che si conclude con la nascita di un neonato prematuro, come tale maggiormente a rischio rispetto all’altro di andare incontro a complicazioni polmonari.

Può, in alcuni casi, accadere che la seconda fecondazione avvenga durante lo stesso ciclo mestruale, fenomeno, altrettanto raro, noto come superfecondazione.

I precedenti

I casi, finora registrati, di superfetazione sono stati spesso trattati con scetticismo. Pochi sono, infatti, i precedenti documentati nella letteratura scientifica.

Se ne contano all’incirca 10.

Il primo caso accertato risale al 1960. Una coppia di Baltimora partorisce due neonati, considerati erroneamente gemelli.

Il sospetto che non si trattasse realmente di un parto gemellare venne confermato dalla diversa età ossea emersa dall’esame radiografico dei due nascituri. Anthony era stato concepito due mesi prima del fratellino Mark.

Tra il 1988 e il 2015 in USA, Gran Bretagna ed Australia, altri casi di superfetazione hanno catalizzato l’opinione pubblica, suscitando, su scala mondiale, curiosità ed interesse per questo particolare fenomeno.

Il nuovo caso

Una donna, 2 bambini, 4 genitori. È il caso di superfetazione avvenuto recentemente in California, uno degli Stati nei quali la maternità surrogata è attualmente legale.

Jessica Allen, madre di due bambini, decide, di comune accordo con il marito, di dare ad una coppia cinese la possibilità di avere un figlio, tramite l’utero in affitto, dietro un compenso di 30mila dollari.

A nessuna donna al mondo deve essere negata l’opportunità di vivere l’amore e il legame tra una madre e un figlio.

Alla sesta settimana di gestazione, nel corso di un controllo ecografico, si scopre la presenza di due feti, contenuti in due sacchi distinti e separati.

Viene formulata l’ipotesi di una gravidanza gemellare (con la conseguente aggiunta di 5mila dollari al compenso), o in alternativa di una suddivisione dell’embrione impiantato in utero, evenienza di per sé molto rara ma possibile.

Nessuna delle due ipotesi si è rivelata giusta.

Al termine dei nove mesi, i due piccoli, nati con parto cesareo, mostrano fin da subito notevoli differenze: uno aveva i tipici caratteri asiatici e come tale era figlio della coppia cinese, mentre l’altro presentava carnagione scura e tratti afroamericani, come quelli del marito della Allen.

Il test del DNA ha dato la conferma definitiva: i due bambini non erano gemelli.

Dopo un’accesa battaglia legale tra le due famiglie per l’assegnazione del secondo bambino, Jessica e il marito hanno ottenuto l’affidamento del piccolo Malachi.

Jessica, dunque, è rimasta incinta del marito mentre era già in atto la gravidanza con l’embrione della coppia cinese.

Gravidanza e superfetazione: i meccanismi fisiologici

In molte specie animali la superfetazione si verifica frequentemente, rappresentando in alcuni casi, come nelle lepri di origine europea, un fenomeno adattativo funzionale all’evoluzione.

Nella specie umana, invece, si configura come una anomalia dei processi riproduttivi e della gravidanza.

Affinché la superfetazione si realizzi nell’uomo, è necessario che avvengano tre eventi fondamentali:

  • Ovulazione nel corso della gravidanza. In condizioni normali, l’ovulazione non si verifica durante i nove mesi di gravidanza. Il corpo luteo, infatti, rilascia progesterone ed estrogeni che inibiscono ipotalamo ed ipofisi, abolendo la produzione di FSH (ormone follicolo stimolante) ed LH (ormone luteinizzante), con la conseguente soppressione dell’ovulazione.
  • Fecondazione dell’ovocita da parte dello spermatozoo. Nel corso di una normale gravidanza, la cervice uterina secerne un muco denso e viscoso che forma un vero e proprio tappo che chiude il canale cervicale, impedendo il passaggio degli spermatozoi. Si tratta di un importante e prezioso meccanismo volto a prevenire sia una possibile superfetazione che eventuali infezioni a carico del feto provocate da microbi presenti all’interno dello sperma.
  • Impianto, all’interno dell’utero, della cellula uovo fecondata. Il processo, definito anche annidamento, consiste, normalmente, nell’adesione del trofoblasto alla parete dell’utero, e richiede un ambiente idoneo, sotto controllo ormonale, che viene difficilmente a crearsi all’interno di un utero già occupato dal feto.

La probabilità per la quale questi tre eventi accadano, permettendo al fenomeno della superfetazione di realizzarsi, è molto bassa, come confermato dal ridotto numero di casi riportati in letteratura.

Un dato non trascurabile è la più elevata frequenza di casi di superfetazione in associazione all’inseminazione artificiale.

Sembra che le tecniche di fecondazione assistita possano determinare, infatti, una iperstimolazione ovarica, in grado di contribuire ad una maggiore probabilità di fecondazione, anche a gravidanza in corso, come nel caso di Jessica Allen.

FONTI | Articolo originale, Immagine in evidenza, Superfetazione