Un bracciale intelligente ti mostrerà ora, sonno ed… epilessia

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Qualche anno fa si parlò di un fenomenale dispositivo indossabile, chiamato Embrace, progettato per monitorare accuratamente e continuamente alcune forme di epilessia grave. Dopo tanto studio, ricerca e perfezionamento, la FDA ha recentemente dato il nulla osta al suo impiego come dispositivo medico, analogamente a quanto era stato fatto ad aprile dello scorso anno in Europa.

Si tratta del primo smart watch “diagnostico” in questo campo, dove da tempo di stanno cercando soluzioni semplici ed affidabili per assicurare la continuità assistenziale in soggetti affetti da “grande male”.

Cos’è l’epilessia?

Per epilessia si intendono un gruppo di disturbi neurologici caratterizzati dalla ricorrenza di due o più attacchi epilettici, che possono essere a loro volta di vario tipo (focali, generalizzati o non classificati). Si pensa che almeno il 5-10% della popolazione sperimenti un attacco epilettico almeno una volta nella vita (in una forma magari misconosciuta, vista che le manifestazioni sono molteplici), mentre la prevalenza si stima essere di 5-30/1000 negli USA. 

Ciò che caratterizza l’attacco epilettico è la sincronizzazione o l’eccessiva attività di scarica dei neuroni corticali, che derivano essenzialmente da un’alterazione nei processi di eccitazione ed inibizione degli stessi all’interno del sistema nervoso centrale. Esistono numerosi tipi di epilessia, ma la più grave e disabilitante è quella detta “tonico-clonica generalizzata”, caratterizzata generalmente da una fase tonica ed una clonica:

  • Fase tonica: si manifesta con l’esordio improvviso, spesso senza alcun tipo di sintomo premonitore, di contrazioni toniche involontarie della muscolatura striata, accompagnate perdita di coscienza, cianosi, scialorrea, difficoltà respiratorie e mandibola serrata. Un ipertono simpatico, inoltre, stimola cuore, ghiandole e muscoli lisci, dando tachicardia, sudorazione profusa e midriasi.
  • Fase clonica: c’è rilassamento muscolare alternata a contrazione, che si allunga fino a lasciare il soggetto con debolezza muscolare, salivazione abbondante ed, a volte, incontinenza.

Segue la fase di recupero della coscienza, che si associa nella maggior parte dei casi a mal di testa, dolori muscolari e confusione.

Obiettivi dell’invenzione

Come si può evincere dalla brevissima sinossi di cui sopra, il “grande male”, noto addirittura dai tempi di Ippocrate, è particolarmente pericoloso, sia per le caratteristiche cliniche intrinseche sia per l’assenza di segni e sintomi prodromici che potrebbero indurre la persona a prendere delle precauzioni, specie se da sola o in compagnia di persone non esperte nella gestione della complessità dell’attacco. Ebbene, lo smart watch si pone come obiettivo primario quello di informare per tempo l’operatore sanitario con cui la persona è in contatto, permettendo una gestione tempestiva dell’emergenza, nonché registrare il singolo evento ed i livelli di stress giornalieri, al fine di migliorare la gestione della patologia.

Come funziona

Embrace, sviluppato da una start-up italo americana chiamata Empatica Inc, si indossa esattamente come un orologio, solo che invece dell’ora, monitora indirettamente l’attività elettrica corticale, sfruttando l’intelligenza artificiale per estrapolare, dall'”attività elettrodermica”, ovvero l’insieme delle variazioni di potenziale elettrico della cute in risposta a stimolazioni del sistema nervoso autonomo, quei parametri che possano indicare un possibile attacco epilettico, inviando notifiche al personale sanitario ed al paziente. Il SNA infatti è il responsabile delle modificazioni visibili del corpo in risposta ai segnali cerebrali, per cui cambiamenti nello stato psico-fisico, se opportunamente trattati, possono essere utilizzati come indicatori di malattia.

Efficacia

La Food and Drug administration è stata persuasa a dare il via libera all’impiego del bracciale dagli splendidi risultati ottenuto da uno studio multicentrico condotto per lo scopo. Sono stati reclutati 135 pazienti con diagnosi di epilessia generalizzata, invitandoli ad indossare i bracciali mentre venivano connessi ad un’unità di monitoraggio continuo dell’attività elettrica cerebrale (EEG), uno strumento complesso presente in ospedali e centri di ricerca. Nel corso del monitoraggio, durato 6530 ore in totale su lasso di tempo di 272 giorni, sono state correttamente identificati il 100% dei 40 attacchi epilettici di tipo generalizzato tonico-clonico. Un valore così elevato di accuratezza è stato ottenuto confrontando il responso strumentale espresso dal bracciale con quello diagnostico fornito dagli epilettologi, che hanno esaminato i vari tracciati degli EEG (in cieco, ovvero non erano a conoscenza dei risultati dati dal device) e confermato che quelle variazioni di attività elettrodermica erano effettivamente causate da alterazioni del potenziale nelle onde cerebrali.

Cosa potrebbe significare per i pazienti

Embrace è una piccola, grande rivoluzione nel campo della gestione delle epilessie gravi: è piccolo, indossabile, comodo, funzionale, adatto a tutti e soprattutto potrebbe liberare il paziente da quell’intimo disagio psicologico che si prova quando si vive una patologia imprevedibile e subdola come questa. La strada per gli smart devices a scopo medico si fa sempre più aperta e percorribile; con lo sviluppo abnorme dell’intelligenza artificiale e la scoperta di nuovi marcatori, cosa ci riserverà il futuro? La medicina personalizzata ed intelligente è solo all’inizio.

FONTI| Harrison’s Principles of Internal Medicine 19th edition; articolo sulle caratteristiche del device (inglese); fonte 1; fonte 2

Andrea Tagliolini
Sono studente di medicina al 6° anno presso l'Università degli studi di Perugia. Il mio mantra di vita è una frase di Richard Feynman, il noto fisico: "Il primo principio è che non devi ingannare te stesso e te sei la persona più facile da ingannare".