Potrebbero aprirsi nuove prospettive nella lotta contro la leucemia mieloide acuta.
È quanto emerge da uno studio pubblicato su Nature Genetics: i ricercatori del Wellcome Sanger Institute hanno scoperto il possibile ruolo protettivo di un gene localizzato sul cromosoma Y, chiamato UTY.
I cromosomi X ed Y condividono molti geni, ma ve ne sono alcuni esclusivi di ciascuno dei due. Tra questi, il gene UTY, presente solo sul cromosoma Y, e identificato dal team di ricerca, coordinato da Malgorzata Gozdecka e Brian Huntly, come nuova possibile arma contro la leucemia mieloide acuta ed altre forme tumorali.
Leucemia mieloide acuta: caratteristiche e dati epidemiologici
La leucemia mieloide acuta (LMA) è una malattia che si sviluppa a partire dalle cellule ematopoietiche della linea mieloide e che progredisce velocemente.
In base ai dati della Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), si possono stimare poco più di 2.000 nuovi casi di leucemia mieloide acuta ogni anno in Italia: 1.200 tra gli uomini e 900 tra le donne.
La malattia è più comune negli uomini che nelle donne e negli adulti con più di 60 anni. È poco frequente prima dei 45 anni e nel nostro Paese rappresenta il 13% delle leucemie tra i bambini di età compresa tra 0 e 14 anni.
Il background
L’interesse degli studiosi per il ruolo svolto dai cromosomi sessuali nella patogenesi delle neoplasie ematologiche non è di certo nuovo. Già nel 2001 un gruppo di studio dell’Università di Leeds si era dedicato a questo filone di ricerca, partendo dall’osservazione di una netta preponderanza dei tumori del sangue nel sesso maschile.
L’analisi venne condotta su una serie di dati raccolti nell’arco di dieci anni sulla popolazione inglese.
I risultati evidenziarono una maggiore prevalenza del Linfoma non – Hodgkin (LNH) nel sesso maschile, che si rivelò essere particolarmente spiccata nelle fasce d’età più avanzate. Gli uomini, infatti, perdono spesso il cromosoma Y con l’invecchiamento, con la conseguente esposizione ad un maggior rischio di sviluppo di forme tumorali, a causa della carente espressione del gene UTY e del meccanismo di protezione antitumorale correlato.
Lo studio
I ricercatori si sono inizialmente concentrati sul ruolo, nei topi, del gene UTX, mappato sul cromosoma X, nella patogenesi della leucemia mieloide acuta (LMA).
Precedenti studi avevano evidenziato la presenza di sequenze mutate del gene UTX in molti tipi di tumori e l’inibizione dell’attività delle cellule neoplastiche in seguito all’inserimento di una copia normale del gene.
Il gene UTX, diversamente da altri geni localizzati sul cromosoma X, non va incontro al fenomeno di “lyonizzazione” (inattivazione del cromosoma X o effetto Lyon), un normale processo biologico che consiste nella perdita di funzione di uno dei due cromosomi sessuali X presenti nelle cellule delle femmine di mammifero. Il cromosoma che viene disattivato è reso silente dal punto di vista trascrizionale, tramite impacchettamento in un’unità densa di cromatina, con la conseguente formazione di una struttura inerte denominata corpo di Barr. Il risultato è un’attenuata espressione, in tutte le cellule, dei geni mappati sul cromosoma X disattivato, e dei fenotipi da essi codificati (i caratteri legati al sesso).
Il gene UTX si è rivelato in grado di agire come una sorta di regolatore antitumorale, attraverso:
- il controllo dell’espressione di altri geni oncosoppressori;
- la produzione di proteine che eludono i meccanismi neoplastici;
- l’inibizione di proteine implicate in alcuni dei processi alla base della patogenesi tumorale.
La scoperta
Nonostante la presenza di mutazioni a carico del gene UTX, potenzialmente responsabili dell’acquisizione del fenotipo tumorale, nessuno dei topi di sesso maschile oggetto dello studio è andato incontro allo sviluppo di forme neoplastiche ematologiche. Le analisi molecolari hanno dimostrato che il “gene di salvataggio” è rappresentato dal gene UTY, presente esclusivamente sul cromosoma Y.
Il gene UTY, dunque, si è rivelato in grado di proteggere i maschi, che possiedono un gene UTX difettoso, dallo sviluppo della leucemia mieloide acuta.
I ricercatori hanno, inoltre, scoperto che, in diverse forme tumorali nell’uomo, la perdita del gene UTX è accompagnata anche da delezioni a carico del gene UTY, il che confermerebbe che tale gene svolge un ruolo fondamentale nella patogenesi non solo della LMA ma anche di altri tipi di neoplasie.
“Finora si pensava che l’unica funzione del cromosoma Y fosse quella di determinare i caratteri sessuali maschili, mentre con questo studio abbiamo scoperto che può proteggere dalla leucemia mieloide acuta e da altri tumori”, commenta Malgorzata Gozdecka.
Prospettive future
I risultati dello studio pubblicato su Nature Genetics aprono importanti scenari nell’ambito della terapia delle neoplasie ematologiche, dando così la speranza di sviluppare nuovi farmaci che possano integrare o sostituire gli attuali chemioterapici, che spesso si rivelano inefficaci.
FONTI | Articolo originale, Lyonizzazione, LMA caratteristiche generali, LMA dati epidemiologici