La dieta può rafforzare l’efficacia dei farmaci contro il cancro?
Questa è la domanda che si è posto il grande oncologo Siddhartha Mukherjee. La risposta sembra pendere per il sì. Ma dobbiamo riconsiderare il nostro modo di vedere le diete per coloro che si stanno sottoponendo a trattamenti contro alcuni tipi di cancro.
La dieta dovrebbe essere considerata alla stregua di un farmaco. Stop, quindi, all’automedicazione e attenzione agli effetti collaterali!
Quando parliamo di diete ci vengono subito in mente dei numeri: le calorie. Ma le diete non sono solo questioni di numeri ,infatti, non tutte le calorie sono fisiologicamente uguali. Due differenti diete possono essere uguali in termini di apporto energetico ma avere effetti completamente diversi sul cancro.
Su questo presupposto si basa il trial clinico che Siddhartha Mukherjee vuole lanciare questo autunno. La prima coorte includerà pazienti con linfoma, cancro all’endometrio e cancro al seno resistente ai farmaci.
I pazienti verranno trattati con Aliqopa. In un recente studio sui topi, è stato dimostrato che l’efficacia di questo farmaco potrebbe essere rafforzata quando combinato a cambiamenti nella dieta mirati ad abbassare i livelli di insulina.
Per ottenere un abbassamento del livello di insulina i pazienti verranno sottoposti ad una dieta chetogenica. Questo tipo di dieta è caratterizzata da un alto apporto di grassi ed un basso apporto di carboidrati.
Aliqopa è stato progettato per mirare una mutazione in un gene particolare: PI3K. Si tratta di una delle mutazioni più comune per vari tipi di cancro. Le PI3K sono una famiglia di enzimi coinvolti nella regolazione del metabolismo del glucosio nelle cellule.
Si stima che le mutazioni in PI3K siano la causa del 40% dei cancri al seno e il 50% dei cancri all’endometrio.
Un alto numero di pazienti che partecipavano ad uno dei trial clinici originari per Aliqopa era diventato diabetico. Inizialmente si pensava che fosse un effetto collaterale. Si è scoperto in seguito che il farmaco stava interferendo con uno dei più importanti circuiti metabolici del corpo.
Il risultato era un aumento della produzione di insulina, con una conseguente riattivazione dei pathway genetici che aiutano le cellule cancerose a proliferare e diffondersi.
La dieta chetogenica sembra essere quindi la più adatta per questo tipo di farmaco. Il problema è che rappresenta anche una calamita per bufale e diavolerie pseudoscientifiche.
Non c’è nessuna prova che la dieta, da sola, possa essere utile contro il cancro. Nel caso della leucemia, anzi, sembra accelerare il decorso della malattia. Per questo motivo non dovremmo prescriverci diete solo perché ce lo consiglia dottor Google, ma approfondire il tema con uno specialista.
Dobbiamo capire da che cosa sono dipendenti le cellule cancerose. Privarle delle loro risorse le rende più vulnerabili ai farmaci. Se non riesci ad affrontare il tuo nemico in battaglia, cerca di farlo morire di fame.
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