I ricercatori dell’Università di Houston riferiscono che hanno progettato un nuovo farmaco che può inibire due dei principali percorsi molecolari di uno dei tumori più aggressivi esistenti.
Carcinoma del pancreas
L’adenocarcinoma duttale infiltrante del pancreas, più comunemente noto come carcinoma del pancreas, è uno dei tumori con il più alto tasso di mortalità: il tasso di sopravvivenza a 5 anni è scoraggiante, inferiore al 5%.
Si ritiene esso derivi da una lesione preinvasiva ben definita dei piccoli dotti, conosciuta come neoplasia intraepiteliale pancreatica le cui alterazioni genetiche ed epigenetiche sono simili a quelle riscontrate nella malattia invasiva. Geni le cui alterazioni hanno un ruolo importante nella patologia sono gli oncosoppressori CDKN2A, SMAD4 e TP53 e l’oncogene KRAS.
A livello epidemiologico il carcinoma del pancreas è una patologia caratteristica dell’anziano, l’80% dei casi insorge in pazienti con età compresa tra i 60 e gli 80 anni. Il fattore ambientale più importante è il fumo di sigaretta che si ritiene possa raddoppiare il rischio di sviluppare un carcinoma del pancreas.
A livello clinico c’è da dire che i carcinomi del pancreas restano silenti fino a quando non invadono le strutture adiacenti. Il dolore è generalmente il primo sintomo anche se quando compare il tumore in genere non è più curabile. L’ittero ostruttivo si associa alla maggior parte dei casi di carcinoma della testa del pancreas, ma raramente richiama l’attenzione abbastanza precocemente sulla possibile presenza di un cancro invasivo.
Purtroppo la prognosi per questo tipo di neoplasia è gravemente infausta, con un decorso spesso di pochi mesi.
Una nuova speranza dalla spugna marina
In questo contesto di estrema necessità i ricercatori dell’Università di Houston hanno portato avanti uno studio, i cui risultati sono stati pubblicati nel “Cancer Research Journal”, che sembra aprire le porte ad un nuovo trattamento per il cancro del pancreas: un rivoluzionario farmaco che può inibire due dei principali percorsi di questa malattia mortale. La grande novità sta nel numero due: infatti il composto individuato è il primo in grado di colpire ben due geni tra loro collegati e coinvolti nel tumore. Il farmaco sarebbe una terapia di prima classe per il cancro del pancreas e una nuova struttura concettuale per lo sviluppo di altri farmaci.
I geni di cui parliamo sono il fattore nucleare delle cellule T attivate1 (NFAT1) e doppio minuto murino 2 (MDM2), un gene che downregola p53. Se non è presente il soppressore tumorale p53, MDM2 è in grado di innescare il processo tumorale. NFAT1 up-regola l’espressione di MDM2 e incoraggia la crescita del tumore.
Il farmaco oggetto della ricerca, invece, è un composto sintetico ideato a partire da una molecola individuata in una speciale spugna marina, MA242, che può ridurre entrambe le proteine allo stesso tempo, agendo da doppio inibitore, aumentando la specificità e l’efficienza dell’uccisione del tumore.
Lo studio ha inoltre sottolineato che MDM2 ridotto può portare a una diminuzione della crescita e della progressione del tumore. Il problema è che fattori ambientali e la dieta possono indurre un aumento dei livelli di espressione di MDM2 e NFAT1 in individui che costituzionalmente ne abbiano bassi.
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