2019: Le dieci minacce alla salute globale

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La sfida per L’OMS ha un target di tre miliardi di persone: 1 miliardo in più con accesso alla copertura sanitaria universale, 1 miliardo in più protette da emergenze sanitarie, ed 1 miliardo in più con salute e benessere maggiore.

“Per raggiungere questo risultato si dovrà lavorare a tutto tondo alle minacce alla salute” – si legge nel report.

Andiamo a vedere come.

1.Inquinamento ambientale e cambiamento climatico

9 persone su 10 respirano ogni giorno aria inquinata, che uccide prematuramente 7 milioni di persone l’anno con cancro, ictus, patologie cardiache e polmonari. Il 90% di queste morti avviene in paesi a basso e medio tenore di vita per le alte emissioni di combustibili fossili, causa dei cambiamenti climatici: tra il 2030 ed il 2050 si prevedono 250.000 morti aggiuntive annue per malnutrizione, malaria, diarrea e stress da calore.  Il Summit sul clima delle Nazioni Unite rinforzerà l’azione per il clima a livello globale, promossa dalla prima conferenza globale sull’ambiente cui hanno partecipato più di 70 paesi.

2.Malattie non trasmissibili

Diabete, cancro e malattie cardiache sono responsabili di più del 70% delle morti nel mondo: si tratta di 41 milioni di persone di cui 15 milioni muoiono tra i 30 ed i 69 anni. Il diffondersi di queste malattie è stato facilitato da 5 principali fattori di rischio: uso del tabacco, inattività fisica, uso smoderato di alcol, dieta non salutare ed inquinamento ambientale.                                                                              Obiettivo primario è la diminuzione dell’inattività fisica del 15% entro il 2030.

3.Pandemie influenzali mondiali

Il mondo dovrà affrontare una nuova influenza pandemica ma non sappiamo quando né quanto sarà severa: l’OMS monitora costantemente la circolazione dei virus influenzali per identificare potenziali ceppi pandemici e raccomandare quali debbano essere inclusi nel vaccino influenzale.                                                                                                        In caso di rischio pandemico influenzale, una rete d’emergenza garantirà un efficace ed equo accesso a diagnosi, vaccini e trattamenti antivirali, specialmente nei paesi in via di sviluppo.

4.Ambienti fragili e vulnerabili

Più del 22% della popolazione mondiale vive in posti in cui crisi protratte (per siccità, carestie, conflitti e sfollamenti) ed un servizio sanitario debole ostacolano l’accesso alle cure di base e metà degli obiettivi sostenibili, inclusi quelli sulla salute materno-infantile, rimangono non raggiunti.                                                    L’intervento sarà di rafforzare i servizi sanitari per poter rispondere alle emergenze ed offrire un miglior servizio assistenziale.


5.Resistenza antimicrobica

La resistenza ai farmaci, ossia la capacità di batteri, virus e funghi di resistere alla loro azione, è data dall’uso smoderato di antimicrobici nella popolazione, ma anche negli animali utilizzati per la produzione di cibo e nell’ambiente. Questo fenomeno potrebbe comportare l’inabilità di prevenire infezioni compromettendo seriamente procedure chirurgiche e chemoterapiche, nonché di trattare patologie oggi ancora trattabili quali polmoniti, tubercolosi, gonorrea e salmonellosi.                                     Per affrontare la resistenza, il piano d’azione globale punta ad aumentare consapevolezza e conoscenza, riducendo le infezioni ed incoraggiando ad un uso prudente degli antimicrobici.

6.Ebola ed altri patogeni a minaccia elevata

Nel 2018, la Repubblica Democratica del Congo ha avuto due focolai di ebola che hanno coinvolto città da più di 1 milione di abitanti.  Il 2019 è “l’anno dell’azione nella preparazione alle emergenze sanitarie”: identificare patogeni potenzialmente causa di emergenze sanitarie che non abbiano vaccino né trattamento efficace, indirizzerà la priorità della ricerca e dello sviluppo di risposte a potenziali epidemie.

7.Servizi sanitari di base deboli

Il servizio sanitario di base è solitamente il primo punto di contatto delle persone con il loro servizio sanitario ed idealmente dovrebbe garantire per tutta la vita una cura completa, economica, e basata sulla comunità. Per raggiungere una copertura sanitaria universale sono dunque necessari robusti servizi sanitari di base, ma ancora molti paesi non ne hanno disponibilità per carenza di risorse e per l’essersi concentrati su programmi per le singole malattie nelle scorse decadi.                                    Rivitalizzare e rafforzare i servizi sanitari di base nei paesi sarà lo strumento per raggiungere la copertura sanitaria globale.

8.Diffidenza verso i vaccini

La vaccinazione è uno dei modi più efficaci per evitare le malattie: previene 2-3 milioni di morti l’anno. Un ulteriore milione e mezzo potrebbe essere evitato se la copertura vaccinale globale venisse migliorata. L’esitanza vaccinale, data dal disagio nell’accesso ai vaccini e dalla mancanza di fiducia, minaccia di annullare la riduzione delle malattie prevenibili con essi: il contagio da morbillo è aumentato del 30% a livello mondiale. I professionisti sanitari sono i più fidati consulenti riguardo le vaccinazioni, e devono essere supportati nel fornire informazioni credibili ed affidabili.                   Obiettivi principali sono l’eliminazione del cancro alla cervice tramite una migliore copertura vaccinale per l’HPV e la definitiva scomparsa del Poliovirus in Afghanistan e Pakistan, dove lo scorso anno sono stati riportati meno di 30 casi, tramite la vaccinazione di ogni bambino.

9.Dengue

Circa il 40% del mondo è a rischio dengue con 390 milioni di infezioni l’anno. Malattia causata da una zanzara che causa sintomi simil-influenzali, potendo risultare letale nel 20% degli affetti, si è diffusa velocemente nelle ultime decadi. Se inizialmente la maggior parte dei casi avveniva in Bangladesh ed India nelle stagioni delle piogge, adesso il periodo critico si sta allungando significativamente e la malattia si sta presentando anche in paesi più temperati come il Nepal. La strategia di controllo della dengue punta a ridurre le morti del 50% entro il 2020.

10.HIV

Il progresso fatto nei confronti dell’HIV è stato enorme in termini di persone testate e trattate con antivirali (attualmente ve ne sono 22 milioni in cura), ed in termini di accesso a misure preventive come la profilassi pre-esposizione per le persone a rischio. Ad oggi ancora un milione di persone muoiono per HIV/AIDS ogni anno e circa 37 milioni di persone nel mondo vivono con l’HIV : raggiungere persone ad alto rischio è fortemente impegnativo poiché spesso queste sono escluse dai servizi sanitari.          Strumento per la riduzione del contagio sarà la distribuzione del test di autodiagnosi nei posti di lavoro, cosicché un maggior numero di persone con HIV diventi consapevole e possa ricevere trattamenti o prevenzione in caso di risultato negativo.

 

FONTE | https://www.who.int/emergencies/ten-threats-to-global-health-in-2019