“All’idea della morte ci si abitua. Ma come farò d’ora in poi con lui che c’è senza esserci? È possibile elaborare il lutto di una persona ancora in vita? Esistono percorsi di sopravvivenza per chi si ritrova davanti a un corridoio vuoto?”
Cécile Huguenin in “Alzheimer mon amour”
E’ la storia di persone che non ricordano più la propria storia, è la storia di individui privi di qualsiasi difesa ed è la storia di una malattia che coinvolge chi ha deciso che di te si prenderà cura per tutta la vita.
Il Morbo di Alzheimer è per definizione
“Una sindrome clinica caratterizzata da perdita delle funzioni cognitive, tra le quali invariabilmente la memoria, di entità tale da interferire con le usuali attività sociali e lavorative del paziente. Oltre ai sintomi cognitivi sono presenti sintomi non cognitivi che riguardano la sfera della personalità, l’affettività, l’ideazione e la percezione, le funzioni vegetative, il comportamento”
Quanto è vera questa definizione per le persone che circondano il malato?
Il fotografo Fausto Podavini, vincitore del World Press Photo 2013 per la categoria “Daily Life Stories”, racconta la storia di Mirella moglie di Luigi malato di Alzheimer. Un Reportage in bianco e nero mostra la bellezza di un amore e la foto, scattata in un attimo di estrema intimità in cui Mirella fa la doccia a Luigi, riesce a trasmettere le difficoltà ma, anche, la tenacia di di una donna che non si arrende al cospetto della malattia.
Fonti | Reportage completo a questo link