L’autismo è un disturbo del neurosviluppo, caratterizzato dalla compromissione dell’interazione sociale e da deficit della comunicazione, associata a ristrettezza d’interessi e comportamenti ripetitivi.
Questo disturbo interessa dal 1,7%-2,6% dei bambini presenti nei paesi sviluppati.
E’ una condizione complessa ed eterogenea e le cui cause in parte sono ancora sconosciute. Studi effettuati su gemelli e sulle famiglie hanno dimostrato come sia una patologia ad elevata trasmissione genetica. La componente genetica non basta però a spiegare nella sua interezza l’eziologia dell’autismo. Molto importante è anche il ruolo dell’ambiente.
I primi studi sui topi
In studi passati effettuati sui topi è stato osservato come l’esposizione a certi pesticidi provocava dei cambiamenti ai livelli delle neuro-proteine, alterazione dell’espressione genetica e anormalità nei comportamenti. I topi infatti mostravano dei tratti comportamentali molto simili a quelli autistici. Oltre a mostrare un ritardo dello sviluppo delle funzioni motorie, le stesse che mostrano i pazienti autistici.
I studi sui bambini
Nello studio pubblicato nel British Medical Journal, si è voluto analizzare in una popolazione della California (Contea di San Joaquin Valley) la relazione tra l’esposizione (entro un raggio di 2000 metri) nella fase pre-natale o infantile di 11 vari pesticidi più utilizzati ed il rischio di autismo.
Nello studio i bambini con autismo sono risultati essere per la maggior parte maschi (>80%).
I risultati hanno identificato un modesto incremento del rischio di sviluppare disordini dello spettro autistico (da 1.10 a 1.60 di maggiore probabilità). Il rischio è maggiore se l’esposizione avviene durante la gravidanza e durante il primo anno. Invece è minore nei primi tre mesi della gravidanza.
La maggiore associazione è stata riscontrata con il clorpirifos, diazinone e avermectin. I primi due sono organofosfati e l’ultimo un lattone macrociclico. Altri degni di nota sono il glifosato, malatione, permetrina, bifentrina e metilbromide.
La relazione tra esposizione a vari pesticidi ed autismo, è risultata più marcata, nei bambini che oltre all’autismo avevano anche dei deficit dal punto di vista intellettivo. Essa rappresenta la forma di autismo più grave.
In più questa relazione è stata confermata anche in bambini che abitavano oltre i 2000 metri, arrivando anche a 2500 metri. La probabilità di rischio è risultata essere la stessa.
Gli scienziati hanno poi creato un modello atto a valutare il rischio di esposizione a due o tre pesticidi contemporaneamente (normalmente si è esposti a più di un pesticida). Anche in questo caso correlazione è stata confermata e la probabilità è leggermente (seppur di poco) aumentata. E’ stato riscontrato che il maggior rischio si ha nella combinazione tra Glifosato e Permetrin.
Altri studi
Sebbene questo è stato lo studio più esteso finora effettuati sui pesticidi. In passato già erano state pubblicate ricerche che avevano evidenziato una correlazione tra tossicoidi ambientali ed autismo. In special modo riguardavano inquinanti ambientali. Essi avevano comunque evidenziato una correlazione positiva, tra l’esposizione a particolari inquinanti ambientali durante la gravidanza ed il rischio di autismo.
La ricerca futura dovrà concentrarsi sull’effetto dose-dipendente. Infatti è quasi impossibile evitare qualsiasi esposizione ai pesticidi. Ma conoscere una certa la dose massima a cui la madre in gravidanza ed il bambino può essere esposto per minimizzare i rischi, può sicuramente essere un passo nella direzione giusta.
Ulteriori ricerche dovranno essere messe in campo per identificare, quali sono quei tratti caratteristici delle madri, ma in particolare dei bambini che li rendono più suscettibili a sviluppare l’autismo, se esposte a pesticidi.
Fonti| Articolo BMJ