In questi giorni, il Parlamento ha discusso gli ultimi dettagli della Legge di Bilancio. Tra i punti che interessano la sanità quello che ci è più a cuore è lo stanziamento di fondi per finanziare i contratti di specializzazione che, come vi avevamo spiegato qui aveva necessariamente bisogno di essere fatto in modo rilevante e strutturale, onde evitare l’altrimenti inevitabile crollo di un Sistema Sanitario già da anni sotto attacco.
Nel 2025 mancheranno più di 16.500 medici (dati Anaao) e questa è un’emergenza vera. Un’emergenza che tocca tutti, che riguarda chiunque e a cui ci sentiamo di attribuire una priorità maggiore di altre questioni essendo la Salute, prima di ogni altra cosa, un diritto fondamentale.
In questo anno del problema hanno parlato in tanti, e la Politica ha inizialmente mostrato un interesse e una sensibilità di cui siamo tutti, come comunità di studenti e giovani medici, rimasti piacevolmente colpiti.
Per noi, studenti di Medicina e giovani Laureati il tema rappresenta in più anche un problema di formazione, che ricade nell’attacco a un altro fondamentale diritto che è quello all’Istruzione. Ecco perché mossi da una maggiore consapevolezza e grazie all’idea di Payam Tabaee, giovane medico in formazione, a luglio è partita una mobilitazione online.
In migliaia abbiamo provato a sensibilizzare la Politica tutta riguardo la questione. I risultati sono stati inizialmente incoraggianti, si sono riusciti a stabilire contatti costanti con rappresentanti delle Istituzioni e addirittura un tavolo di confronto.
La Senatrice Simona Malpezzi più di altri in particolare si è spesa e impegnata fin da subito a tal riguardo.
In questi giorni però il problema si è concretamente spostato nelle Aule del Parlamento e di seguito ne ripercorriamo i passaggi.
Vi chiediamo di fare uno sforzo e andare fino in fondo, seppur sacrificando la semplicità con cui ci sforziamo sempre di comunicare questa volta dobbiamo essere tecnici.
Ecco cosa è successo:
PRIMA:
Nel 2018 attraverso la finanziaria per il 2019 (legge 145/2018 art. 1 comma 521) sono stati finanziati in modo strutturale 900 contratti aggiuntivi da sommare ai 6200
esistenti, per un totale di 7.100 contratti per il test 2019.
Successivamente attraverso il recupero di precedenti borse perse sono state finanziate altre 900 borse, grazie anche al lavoro di associazioni che si sono occupate di raccoglierne i dati effettivi (nota prot. n.15566/2019 del MEF e nota prot. n.2450/2019 del Ministero della salute) arrivando così a 8.000 borse.
Queste ultime 900 borse non sono dunque state finanziate in modo strutturale (ogni anno il loro finanziamento dovrà essere coperto). Questo spiega perché il numero di borse strutturalmente finanziate da cui si partiva non era di 8.000 contratti formativi, ma di 7.100.
A seguito della protesta online, promossa da SMM e a firma de I Giovani Medici per l’Italia e dell’opera di sensibilizzazione effettuata erano stati presentati due emendamenti, l’emendamento Marcucci 55.0.3 e l’emendamento Castellone 55.0.125 per la legge di bilancio per il 2020 (DDL n. 1586).
Inizialmente entrambi stanziavano fondi per circa 2.000 borse di studio, comunque insufficienti considerata la massima capacità formativa (circa 11.500 borse) del sistema che ne potrebbe accogliere molte di più, tant’è che nei rispettivi testi due degli stessi emendamenti questi fondi venivano successivamente aumentati di anno in anno.
ORA:
È successo che, nel tempo di una sera e una notte sono stati stracciati i testi n. 2 dei rispettivi emendamenti e accolti gli emendamenti 55.0.125 e 55.0.3 in una terza ed aggiornata versione.
In particolare, dalla Bozza finale della Legge viene riportato come definitivo il 55.0.3 (3).
Cosa ha comportato ciò? Il dimezzamento dei fondi, passati da più di 50 milioni certi a 5,4 milioni più “una quota fino a 25 milioni a decorrere dall’anno 2020 […].” Con eventuali opportune variazioni che il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) può apportare.
Parlando in termini di borse siamo passati da 2.000 borse strutturali certe dei primi emendamenti alle 1.217 borse strutturali forse, a patto che il MEF non tagli ulteriormente.
In conclusione quante borse ci saranno per il 2020?
Di fatto allo stato attuale, nonostante le varie dichiarazioni di “9.000 borse” o di “1000 borse in più” le borse che ad ora, salvo ulteriori tagli o aumenti, saranno disponibili per il test SSN 2020 sono 8.317.
Questo numero è dato dalle 7.100 borse strutturali già esistenti (6.200 del 2018 + le 900 strutturali del 2019) più le 1.217 borse attualmente previste in legge di bilancio DDL n. 1586.
Per completa correttezza si riporta il caso in cui, invero improbabile perché ne manca totalmente traccia in altri emendamenti o leggi, le 900 borse di cui alla nota prot. n.15566/2019 del MEF e nota prot. n.2450/2019 del Ministero della salute fossero già state riconfermate si giungerebbe alla cifra di 9.217 borse. Numero dato dalle 7.100 borse strutturali esistenti (6.200 del 2018 + 900 strutturali del 2019 + 900 delle note prot. n.15566/2019 del MEF e prot. n.2450/2019 del Ministero della salute di cui però non vi è alcuna traccia di riconferma) più le 1.217 attualmente previste in legge di bilancio.
Perché numerosi politici nelle loro dichiarazioni affermano che ci saranno 9.000 borse? Quindi?
Quindi le borse aumenteranno di circa 300 unità, colpa della mancanza di coperture, della mancanza di volontà politica, del disinteresse generale? Non possiamo dirlo, possiamo solo constatare che questo è un Paese curioso, di tante bellezze e risorse, con tante ambiguità̀ ma soprattutto con tante storture. Un Paese che ha tolto probabilmente alla Salute il suo ruolo primario o che non è stato in grado di garantirlo.
Cosa si può fare ancora?
Tecnicamente possiamo sperare nella ricerca di fondi in itinere nel corso dell’anno con cui andare ad aumentare i numeri attuali, e che il MEF renda strutturali le 900 borse del 2019.
A parte questo, possiamo continuare a parlarne, e dare spazio, accanto alla delusione, all’incoraggiamento, all’informazione, alle idee.
Sperando che La Salute in questo Paese torni a essere un diritto di tutti.
Grazie a Antonio Cucinella per il contributo alla parte tecnica e alla Grafica.
Grazie a Payam Tabaee, Antonio Cucinella, Umberto Rosso, Antonella Moschillo e a tutti i Giovani Medici per l’Italia che per la questione si sono spesi.