Un vaccino universale per l’influenza è possibile

2001

Immaginate di fare una piccola iniezione, da quel momento in poi non avrete più l’influenza stagionale. Fantasia o magia? Nessuna delle due. Svariati team di ricercatori stanno cercando di mettere a punto un vaccino universale contro il virus dell’influenza.

Come è la situazione attuale?

Attualmente esiste un vaccino per l’influenza, creato con alcuni ceppi di influenza virus A e B. L’influenza virus è formato da due proteine superficiali: H (Emoagglutinina) e N (Neuroaminidasi). Di queste ne esistono varie forme che danno origine a diversi ceppi virali

Ogni anno ,quindi, si assembla il vaccino influenzale utilizzando diverse tipologie virali. Questo viene costituito utilizzando algoritmi e studi epidemiologici in modo da intercettare il ceppo virale più diffuso dell’anno.

Infatti, l’influenza virus è estremamente mutevole, ed è per questo motivo che ogni anno in circolazione abbiamo un ceppo differente. Quindi, la vaccinazione va rinnovata annualmente se non vogliamo ammalarci.

Quali dovrebbero essere i requisiti del vaccino universale? Secondo il NIH (National Institutes of Health), dovrebbe avere i seguenti requisiti:

  • Avere una efficienza di almeno il 75%
  • Fornire una protezione contro il gruppo I e II dell’influenza virus A
  • Essere disponibile per tutti i gruppi d’età

Strategia del nuovo vaccino

L’emoagglutinina è la proteina che serve al virus per penetrare attraverso la cellula, cosi da andare ad infettarla e riprodursi. La proteina è formata da due parti, la testa e lo stelo.

La testa è a parte più variabile ed è quella che innesca la risposta immunitaria in maniera maggiore. Gli anticorpi ne riconoscono una particolare regione, chiamata epitopo. E’ stato osservato come lo stelo, invece, sia la parte più costante tra i vari ceppi virali. Ed è anche la parte meno immunogena.

I ricercatori, dopo molti tentativi, sono riusciti ad ingegnerizzare lo stelo (cioè la parte costante nel vari ceppi) aggiungendo ad esso la regione dell’epitopo presente nella testa. In questo modo, sono riusciti ad incrementare l’immunogenicità dello stelo cosi che possa essere riconosciuto anche dagli anticorpi.

Planning for 2027

Il vaccino è entrato nella 2° fase di trial clinico. Questa fase prevede l’utilizzo di volontari umani per testare la vaccinazione.

In realtà, il progetto prevede che la vaccinazione sia non solo per gli umani ma anche per gli animali, che rappresentano importanti reservoir del virus influenzale.

Molte epidemie influenzali provengono da animali come maiale, pipistrello, uccelli e serpenti. Quindi, la strategia per eradicare l’influenza passa anche attraverso la vaccinazione di animali, in particolare il bestiame.

Il National Institute of Allergy and Infectious Disease e la Bill & Melinda Gates Foundation (uno dei maggiori contribuenti al progetto) hanno programmato l’uscita del vaccino per il 2027.

Conclusioni

Lo sviluppo di un vaccino antinfluenzale universale non è più un miraggio. I primi trial clinici hanno dato risultati molto soddisfacenti. Sicuramente rappresenterebbe un grande passo in avanti per la medicina e per contenere le tante morti annuali associate all’influenza.

Come ogni vaccino, però, la chiave principale è quella della diffusione. Più il vaccino sarà diffuso, più la protezione contro il virus sarà efficiente.

Fonti| Articolo Nature

Matteo Ricci
Redazione | Frequento il 4° anno del corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Perugia. Amo la medicina ed è la mia passione, più specificatamente mi interessano molto la pediatria, le malattie infettive e l'immunologia. Nel tempo libero leggo sia libri scientifici che manga.