Quando nulla è mai riuscito a ridurre le emissioni di CO₂ ma un virus si.
In un paese come la Cina, numero uno tra i principali responsabili dell’emissione di CO₂ in atmosfera, il coronavirus ha posto un freno temporaneo alla produzione e alle industrie. Questo freno ha comportato un abbattimento di oltre 100 milioni di tonnellate di CO₂ nella settimana post capodanno cinese. Non una riduzione da poco, sono circa il 25% in meno rispetto alla stessa settimana dello scorso anno.
Una cosa positiva dunque c’è stata. Nonostante in Antartide proprio in questi giorni si siano registrati i 20 gradi, rendendo sempre più urgente un’azione di contrasto forte per contenere gli effetti del Climate Change, il Coronavirus ha per poco fatto prendere una boccata d’aria al nostro pianeta. Una boccata però che durerà poco, infatti le nuove direttive di Pechino hanno previsto un aumento dei ritmi produttivi per compensare lo stop precedente che renderanno pressoché nulla la riduzione delle emissioni durante l’anno.
Questo dato sull’inquinamento deve ovviamente essere correlato anche a tutta una serie di fenomeni che incidono sulla salute umana. Perchè in fondo siamo animali egoistici e il nostro interesse rimane basso fin quando è “solo il vicino” ad esserne colpito. Come vi avevamo già parlato in questo articolo non si può prescindere dall’associare l’inquinamento ed il riscaldamento globale alla salute.
Al mondo 9 persone su 10 respirano aria inquinata e 7 milioni di persone muoiono ogni anno a causa di questa.
Le micro polveri raggiungono gli alveoli danneggiando il sistema respiratorio e cardiovascolare. L’aria inquinata porta ad una riduzione della capacità polmonare media, con conseguente aumento dei ricoveri per problemi respiratori e forte riduzione dell’aspettativa di vita.
In Europa ben l’80% delle morti da inquinamento atmosferico sono causate da infarti e malattie cardiache, a seguire in ordine di importanza il tumore polmonare ed altre malattie polmonari. Non vi sembrano dati sconcertanti? Aggiungete l’impatto sulla fertilità, sulle malattie neuro degenerative come demenzia o Alzheimer. Per parafrasare le scritte sui pacchetti di sigaretta: il Cambiamento Climatico danneggia gravemente te e chi ti sta intorno.
Oltre a queste azioni dirette ci sono poi tutti quei fenomeni che indirettamente toccano la salute. Immaginatevi la Sicilia, e molte altre regioni italiane, che con il 75% delle piogge in meno tendono alla desertificazione. Immaginate il riscaldamento dei mari e la tropicalizzazione del mediterraneo, con tutte le conseguenze sulla flora e fauna marina. Tutte queste cose come mille altre impattano poco alla volta la nostra quotidianità senza che ce ne accorgiamo.
L’Europa ha bandito il consumo della plastica monouso, in alcuni stati si sta pensando di arrivare al 2030 sostituendo tutte le macchine con auto elettriche. Bastano per davvero solo queste azioni a garantire un futuro per tutti?
C’è forse bisogno di politiche più aggressive, limitanti e mirate.
Stiamo per perdere questo paziente.
FONTI | Articolo originale, dati WHO, Global Change