A cura della Dott.ssa Laura Zorzetto
Revisionato dal Dott. Simone Salemme

In questi giorni di emergenza COVID-19 hanno fatto notizia le valvole ‘Venturi’ e gli adattatori per maschere da snorkeling prodotte e donate agli ospedali dalla start-up Isinnova di Brescia, un interessante esempio delle possibili applicazioni sanitarie della stampa 3D.

Ma cos’è la stampa 3D?

Le tecniche di stampa 3D sono molte e sono basate sull’aggregazione di particelle o filamenti tramite calore o deposizione di colle. Il dispositivo che si vuole ottenere viene modellato tramite dei software di disegno, chiamati CAD (dall’inglese Computer Aided Design, cioè progettazione supportata da computer). Una volta ottenuto il modello, il programma della stampante crea delle ‘fette’ più o meno spesse a seconda della risoluzione della tecnica. Durante il processo di stampa, il dispositivo viene assemblato strato per strato, fino ad ottenere il pezzo completo.

Perché non usare la stampa 3D anche al di fuori dell’emergenza?

La motivazione principale è legata all’iter di certificazione a cui i dispositivi medici devono sottoporsi prima di poter essere commercializzati. L’obiettivo di questo processo è la verifica della sicurezza e dell’affidabilità dei dispositivi. In caso di emergenza, però, questo processo può essere bypassato, invocando l’uso compassionevole.

stampa 3D

Una volta passata l’emergenza si potrebbero certificare e usare i dispositivi prodotti con stampa 3D?

Probabilmente no, o almeno per ora. Se si escludono le stampanti usate per l’ortodonzia, i materiali usati in questi processi non sono stati sviluppati per applicazioni mediche. Perciò dovrebbero essere sottoposti a diversi test, in primis a test di biocompatibilità. Inoltre, questi pezzi sono assemblati tramite una deposizione successiva di strati polimerici o metallici. Essi sono, quindi, intrinsecamente più soggetti a presentare difetti e ad andare incontro a rotture.

Tuttavia, la tecnologia sta evolvendo velocemente e potremmo vedere in un futuro non lontano stampanti in 3D tra le corsie degli ospedali, a beneficio di medici e pazienti.

Fonti