Malattia di Kawasaki
La malattia di Kawasaki è una vasculite (cioè infiammazione dei vasi sanguigni, in questo caso quelli di medio calibro) che interessa principalmente i bambini al di sotto di 5 anni.
I sintomi associati alla patologia comprendono: febbre, linfoadenomegalia cervicale, rash nell’area genitale, fissurazione delle labbra e lingua rossa “a fragola”. Dopo tre settimane dell’inizio dei sintomi sei può avere desquamazione della cute a livello delle mani e dei piedi. In alcuni casi si possono sviluppare aneurismi a livello delle arterie coronarie.
La causa della malattia di kawasaki non è stata ancora accertata, ma recenti evidenze ipotizzano una causa infettiva.
Evidenze di un’eziologia infettiva
In Giappone durante le tre epidemie influenzali (1979, 1982, 1986) l’incidenza della Kawasaki è incrementata. Uno studio del 2005 da New Haven (CT, USA) ha identificato il coronavirus (HCoV-NH) come possibile causa della malattia di Kawasaki, infatti questo è stato trovato nelle secrezioni di 8 bambini su 11 con malattia di Kawasaki contro 1 su 22 bambini controllo.
COVID-19 e malattia di Kawasaki
In uno studio pubblicato su Lancet, l’Ospedale di Bergamo “Giovanni XXIII” durante l’epidemia ha registrato un incremento di 30 volte dei casi di malattia di Kawasaki rispetto agli studi epidemiologici degli ultimi 5 anni, l’incidenza è di 14,1 per 100,000 abitanti.
Sono stati formati due gruppi: nel gruppo A c’erano 19 pazienti che avevano sintomi della malattia di Kawasaki con diagnosi che andava dal 1° Gennaio 2015 al 17 Febbraio 2020 (quindi pre-pandemia); nel gruppo B c’erano 10 pazienti diagnosticati con malattia di Kawasaki tra 18 Febbraio 2020 e 20 Aprile 2020. Del gruppo B, 8 su 10 bambini mostravano una positività sierologica per la SARS-CoV-2.
Questi bambini mostravano caratteristiche della sindrome di Kawasaki un po’ differenti rispetto al normale. Erano un po’ più grandi di età, avevano coinvolgimento respiratorio, intestinale, segni meningei e segni di un interessamento cardiovascolare. Da un punto di vista biochimico, avevano leucopenia con marcata linfopenia, trombocitopenia, incremento della ferritina e presenza di markers tipici della miocardite. Il decorso della malattia è apparso più grave, con resistenza alle immunoglobuline intravenose ed avevano bisogno di steroidi.
PIMS-TS (Paediatrics Inflammatory Multisystem Syndrome-Temporally associated with SARS-CoV-2)
Il Royal College of Paediatrics and Child Health e l’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) hanno riportato casi di bambini infettati da SARS-CoV-2 ospedalizzati in terapia intensiva con PIMS Paediatrics Inflammatory Multisystem Syndrome: una sindrome con sintomi sia della malattia di Kawasaki che della TSS (Sindrome da Shock Tossico).
Questa è una ulteriore prova che il SARS-CoV-2 potrebbe essere un fattore eziologico scatenante la malattia di Kawasaki. Il meccanismo patogenico con cui il virus riuscirebbe a provocarla non è ancora conosciuto, ma quello che sappiamo fino ad ora è che il SARS-CoV-2 sarebbe responsabile di una infiammazione sistemica e quindi in grado di innescare la malattia.
Fonti | Articolo Lancet ; PIMS-TP