Benvenuti a tutti in questo primissimo scorcio introduttivo sulla nuova rubrica della domenica dedicata ad una branca forse poco famosa della medicina, ma che negli ultimi anni ha subito un impulso sorprendente: l’ematologia.

In questo articolo vorrei presentare un po’ la materia e spiegare di cosa si occupi nello specifico, in maniera da avere chiaro cosa significhi studiare il sangue e tutti i suoi correlati. Nei prossimi appuntamenti andremo ad esplorare alcuni temi, presentando delle linee generali sulle patologie principali e soprattutto i loro trattamenti. Questi rappresentano forse l’aspetto più sorprendente (e capiremo presto il perché), unitamente ad alcune curiosità e aneddoti vari che potranno rendersi utili alla comprensione e divulgazione di questa disciplina.

Ematologia, giovane e bellissima

L’ematologia è una branca sviluppata da relativamente poco tempo: basti pensare che l’ASH, American Society of Haematology, una delle istituzioni più importanti sul tema, è stata fondata nel 1958. Si occupa dello studio, diagnosi e cura delle patologie di un particolarissimo tessuto, che tutti conosciamo ma che, essendo fluido, non è immediato collocare: il sangue. Non solo il sangue in sé, ma anche gli organi che lo producono e ricambiano (sistema emopoietico ed emocateretico), le cellule che vi transitano ed operano (come quelle dell’immunità), i sistemi che possono modificare la sua composizione, i meccanismi che gli consentono di essere quello che è. In buona sostanza, tutto ciò che lo riguarda è appannaggio specialistico dell’ematologia. Chiaramente, tutte le branche della medicina devono farci i conti in un modo o nell’altro, in particolare gli studiosi di immunologia ed oncologia. Tuttavia la gestione dei pazienti affetti da una qualche alterazione ematica complessa (neoplasie, trapianti di midollo, ecc…) è propria dell’ematologo.

Il sangue, un tessuto?

Prima ho parlato del sangue come di un tessuto, il che ad alcuni sono sicuro possa sembrare un’affermazione quantomeno bizzarra. In realtà bisogna fare un po’ di chiarezza: per tessuto, in medicina, si intende un insieme organizzato e finalizzato di cellule, indipendentemente dallo stato di aggregazione apparente.

A comporre il sangue concorrono due parti fondamentali, dinamicamente interconnesse:

40-45% circa di componente corpuscolata-solida, costituita essenzialmente da cellule: eritrociti, leucociti e piastrine, che restituiscono il colore tipico;

55-60% di componente liquido-colloidale chiamata plasma e contenente proteine solubili, ioni, gas disciolti, lipidi legati a proteine di trasporto, ormoni, ecc…, che assume colorazione giallo paglierino.

Nonostante la sua apparente semplicità, le relazioni che si instaurano tra i singoli elementi sono davvero complicate e dipanarle compiutamente è tutt’altro che semplice. I ruoli che vengono ricoperti sono infatti moltissimi, le cellule coinvolte altrettanto e i rapporti sangue-tessuto periferico risultano talmente intricati da rappresentare un “mondo a parte”. A cercare di dare un senso a tale complesso, ci pensano due classi di specialisti: l’ematologo/immunologo clinico e i ricercatori.

Di cosa si occupano l’ematologo e il ricercatore in ematologia?

Il primo è un medico, quindi ha compiuto studi specialistici di tipo clinico. Studia le malattie ematologiche, cercando di mettere insieme i pezzi del puzzle e suggerendo la strategia terapeutica migliore caso per caso. Terapia peculiare sono ad esempio i trapianti di midollo osseo. Consistono nel trasferimento di tessuto midollare di un donatore all’interno di un ricevente compatibile, al fine di curare alcune leucemie, aplasie croniche gravi, insufficienze, ed altri quadri che vedremo.

Il secondo è un ruolo ricoperto da più figure, che hanno in comune un dottorato di ricerca. Le sfumature tematiche possono tuttavia essere diverse, in quanto la ricerca in questo campo è molto spesso multidisciplinare e può richiedere l’intervento di biotecnologi, farmacologi, biochimici, biologi molecolari, ma anche medici.

In via generale, si tratta di professionalità plurime che grazie ad un indispensabile lavoro trasversale contribuiscono a conquiste quotidiane: dalla conferma sperimentale di modelli teorici alla base delle patogenesi delle malattie, fino alla sempre nuova disponibilità di farmaci salvavita.

Di cosa parleremo?

L’ematologia è quindi una branca enorme, che tuttavia ad oggi risulta poco inserita nelle cognizioni medie delle persone. In questa rubrica vorrei dare alcune linee essenziali e, perché no, magari stimolare all’approfondimento. La prossima volta inizieremo a trattare brevemente le singole componenti del sangue. Nello specifico scopriremo come funziona l’emoglobina, la molecola che permette di trasportare l’ossigeno nel sangue in maniera super efficiente ed efficace. Stay tuned!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Andrea Tagliolini
Sono studente di medicina al 6° anno presso l'Università degli studi di Perugia. Il mio mantra di vita è una frase di Richard Feynman, il noto fisico: "Il primo principio è che non devi ingannare te stesso e te sei la persona più facile da ingannare".